I grandi problemi diplomatici del film “Il piccolo Yeti”
È un innocente film di animazione prodotto tra Cina e Stati Uniti, ma sta facendo arrabbiare molti paesi del Sudest asiatico per via di una mappa del Mar Cinese Meridionale
Il film di animazione Il piccolo Yeti (Abominable, in inglese) sta avendo diversi problemi nel Sudest asiatico, per via di una scena in cui si vede una mappa che rappresenta il Mar Cinese Meridionale come appartenente alla Cina, mentre in realtà è un’area rivendicata da diversi altri paesi. Finora Il piccolo Yeti era stato vietato in Vietnam e criticato dal ministero degli Esteri delle Filippine (che aveva chiesto di boicottare il film e cancellare la scena con la mappa). Ora si è aggiunta anche la Malesia, che ha detto che il film, che lì uscirà a novembre, sarà mostrato senza la scena della mappa. Come ha scritto il New York Times, «nessun film può può essere abbastanza carino da riuscire a evitare i problemi delle relazioni internazionali».
The mystery of China's 'nine-dash line'–the basis for its claims in the South China Sea: http://t.co/ZUbnXagTYn pic.twitter.com/WF9N7SMuvD
— The Wall Street Journal (@WSJ) April 2, 2014
Il piccolo Yeti è una commedia di animazione per tutta la famiglia: è stato generalmente apprezzato dai critici e ha già incassato più di 100 milioni di dollari. Solo in Italia, dove il film è uscito il 5 ottobre, è stato visto da almeno 200mila spettatori e MyMovies ne parla come di un film «dal sapore classico», che «presenta, se non tratti di novità, di certo una sua peculiarità, che lo tiene prodigiosamente a galla sopra un oceano di luoghi narrativi comuni». Parla di una solitaria ragazza di Shanghai di nome Yi che incontra un giovane Yeti sul tetto di un palazzo: seppur diversi i due riescono a capirsi almeno un po’ e Yi, insieme ad alcuni amici, lo chiama “Everest” e parte per un viaggio proprio verso l’Everest, per riunire la creatura magica con la sua famiglia.
Prima che se ne parlasse per questioni legate alle relazioni internazionali, Il piccolo Yeti era stato apprezzato per essere un film con un’interessante e veritiera rappresentazione della Cina in cui è ambientato, oltre a essere visto come un interessante esperimento, a livello di produzione, della DreamWorks.
Il piccolo Yeti è prodotto dalla DreamWorks Animation (che da qualche anno fa parte della Universal Pictures, a sua volta controllata da Comcast) e da Pearl Studio, uno studio cinematografico con sede a Shanghai, in Cina, che già aveva collaborato con la DreamWorks per film come Kung fu Panda 3 e Dragon Trainer 2.
La mappa che sta creando problemi viene mostrata all’inizio del film: nella scena in questione si vede chiaramente una linea tratteggiata a nove trattini e a forma di U, che si estende dalla costa meridionale della Cina e che circonda quasi tutto il Mar Cinese Meridionale (dove “cinese” è un’indicazione geografica, non politica).
La linea mostra l’area che la Cina rivendica e che è disegnata su tutte le mappe vendute in Cina; ma è un’area – tra l’altro ricca di risorse naturali – che è rivendicata anche da altri stati come Vietnam, Filippine e Malesia. Parte di quell’area di mare è rivendicata anche dal Brunei e da Taiwan, il piccolo stato governato dai nazionalisti cinesi, in cui si rifugiarono nel 1949 dopo essere stati sconfitti da Mao Tse Tung nella guerra civile cinese. Nel 2016, dopo un ricorso delle Filippine, un tribunale internazionale aveva respinto le rivendicazioni della Cina sul Mar Cinese Meridionale e aveva dichiarato la linea a nove trattini come legalmente non valida.
Sul perché la mappa sia stata messa nel film non ci sono per ora state spiegazioni ufficiali. È possibile che Pearl Studio l’abbia messa perché quella è in effetti la mappa che si usa in Cina, e che nessuno in DreamWorks ci abbia fatto caso. BBC spiega però che c’è anche chi sostiene che sia uno dei tanti modi con cui la Cina sta provando a far passare come dato di fatto qualcosa che invece non lo è, e aggiunge che in effetti negli ultimi anni la Cina è diventata insistente nelle sue rivendicazioni di quell’importante pezzo di mare.
La linea a nove trattini è stata un problema anche in altri casi: pochi giorni fa, per esempio, il canale ESPN ha usato – per parlare dei problemi tra l’NBA e la Cina – una mappa che riportava la linea tratteggiata (cosa che non si fa mai in rappresentazioni di quel tipo). I problemi dovuti a questa linea sono tra l’altro solo una parte di quelli legati alla rappresentazione della Cina e dei suoi territori: di recente Dior ha avuto problemi perché durante una presentazione ad alcuni studenti aveva mostrato una mappa della Cina senza l’isola di Taiwan.
As a Twitter observer noted, not only does ESPN's China map include Taiwan and the Nine Dash Line, which the US gov't and international community deem illegal, it also includes the Indian state of Arunachal Pradesh, which the US has recognized as Indian territory since the 60s.🤦♂️ pic.twitter.com/J3UVkt1trM
— Jeff M. Smith (@Cold_Peace_) October 10, 2019