Il capo provvisorio dello staff della Casa Bianca ha detto che Trump decise di sospendere gli aiuti economici all’Ucraina per costringerne il governo a indagare sulla campagna presidenziale del 2016
Il 17 ottobre Mick Mulvaney, dallo scorso gennaio capo provvisorio dello staff della Casa Bianca, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha detto che il presidente Donald Trump decise di sospendere gli aiuti economici all’Ucraina con l’obiettivo di costringere il governo ucraino a indagare su una teoria sostenuta dagli ambienti più complottisti della destra statunitense e già ampiamente smentita: cioè che durante la campagna presidenziale del 2016 i server di posta elettronica di Hillary Clinton o del Partito Democratico si trovassero in Ucraina.
Mulvaney ha rivelato questo particolare rispondendo a una domanda di un giornalista, e smentendo l’ipotesi secondo cui la sospensione degli aiuti avesse a che fare con la richiesta statunitense di indagare su Hunter Biden, il figlio del candidato Democratico alle prossime elezioni presidenziali Joe Biden, e sul padre. La storia di questa ipotesi è raccontata qui.
Mulvaney ha detto che quando lo scorso luglio furono sospesi i fondi all’Ucraina – 491 milioni di dollari (circa 446 milioni di euro) – Trump gli disse che alla base della decisione c’erano state tre questioni: la corruzione nel paese, il dubbio che altri stati stessero aiutando o meno l’Ucraina, e se l’Ucraina avrebbe aiutato o meno il Dipartimento di Giustizia nell’indagine nei confronti dei Democratici. Quando un giornalista ha fatto notare che quello che aveva appena ammesso era una forma di do ut des da parte di Trump all’Ucraina, Mulvaney ha risposto: «È una cosa che si fa in continuazione in politica estera».