Una canzone dei Waterboys
Un titolo famoso per i fan dei Pink Floyd, ma non era loro
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Per celebrare l’arrivo alla centesima canzone, e per mettere della bellezza nelle serate domestiche e difficili di tutti in questo periodo, questa e altre 19 canzoni sono accessibili a tutti (12 marzo 2020).
Piper at the gates of dawn
È un titolo che mezzo mondo conosce come quello del primo disco dei Pink Floyd, del 1967, ma loro lo presero da un personaggio del Vento tra i salici, libro per ragazzi scozzese del 1908, “il pifferaio alle porte dell’alba”. C’è anche una canzone di Van Morrison che si chiama così, ispirata allo stesso libro.
Avanti veloce fino a quest’anno, 2019, quando i Waterboys fanno un disco nuovo. I Waterboys sono di quelle band che sono in sostanza uno solo, e ne ho scritto qui. Hanno fatto cose bellissime soprattutto nel millennio scorso, ma qualcosa di ottimo ancora dopo: questo disco non è tutto la fine del mondo, ma in fondo c’è questa cosa di nove minuti, dove Mike Scott recita il libro, non canta, sotto va per nove minuti lo stesso giro di pianoforte, e intorno ci sono un violino, un organo e altro ancora. Io lo tengo in loop per 18, 27, 36, 45, 54 minuti, e diventa nel suo piccolo la versione 2019 del Natale del barbone, per chi si ricorda quella storia lì.
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