Tutte le famiglie possibili per Elliott Erwitt
Al Mudec di Milano c'è una mostra dedicata a uno dei più importanti fotografi del Novecento e alle famiglie che ha incontrato in 70 anni di carriera
A 91 anni Elliott Erwitt è sicuramente uno dei più noti e importanti fotografi di sempre: il suo nome è citato accanto a quelli di Robert Capa, Henry Cartier Bresson, Robert Frank e altri grandi fotografi della storia e la sua produzione di immagini è così vasta – dura da 70 anni – che ha fotografato un po’ di tutto. Fino al 15 marzo 2020 il Mudec di Milano ospiterà la mostra Elliott Erwitt. Family, con 60 immagini da lui selezionate che girano intorno al concetto di famiglia e alle varie e personali interpretazioni che ciascuno può darne.
Biba Giacchetti, curatrice della mostra, ha detto della selezione che ha seguito insieme a Erwitt che «conduce il suo racconto per immagini senza tesi, in totale sospensione di giudizio. Ci racconta i grandi eventi che hanno fatto la storia e i piccoli accidenti della quotidianità, ci ricorda che possiamo essere la famiglia che scegliamo: quella americana, ingessata e rigida che posa sul sofà negli anni Sessanta, o quella che infrange la barriera della solitudine eleggendo a membro l’animale prediletto. Famiglie diverse, in cui riconoscersi, o da cui prendere le distanze con un sorriso».
La mostra rappresenta bene la vastità della produzione fotografica di Erwitt: ci sono alcune delle sue foto più famose e altre meno conosciute, lavori editoriali, pubblicitari e commissionati per le aziende, come quello per il calendario Lavazza del 2000 (Ritratti intorno a un caffè – Families), per cui Erwitt condusse una ricerca fotografica sulle nuove famiglie europee che spaziano da quelle tradizionali a quelle di una sola persona, di genitori single, madri incinte che lavorano nei bar di Milano e coppie gay.
Persone comuni incontrate durante i lavori commissionati dalle riviste si trovano accanto a famiglie di personaggi famosi – come la foto di Jackie Kennedy al funerale del marito John Fitzgerald Kennedy –, o insieme a scene intime della vita privata del fotografo. Ci sono il dittico della sua terza moglie, prima incinta e poi dopo aver partorito la terzogenita di Erwitt, e una delle foto più famose di Erwitt, che mostra la sua prima figlia Ellen con la prima moglie e il loro gatto sul letto a New York: venne scelta insieme ad altre tre foto per far parte della monumentale mostra del 1955 The Family of Man al MoMA, curata da Edward Steichen, una delle mostre più importanti nella storia della fotografia. Comprendeva 500 foto sulla famiglia, selezionate tra fotografi da 68 paesi diversi: essere scelto per farne parte fu un gran riconoscimento e una tappa importante per Erwitt, che al tempo aveva solo 27 anni.
Altri soggetti delle sue immagini sono i fotografi con cui ha condiviso parte della carriera: due foto di Robert Frank, una in cui balla e una con il figlio Pablo; una della madre di Robert Capa che piange sulla tomba del figlio e un’altra della grande famiglia allargata dei fotografi dell’agenzia Magnum, di cui ha fatto parte ed è stato presidente.
Le foto in mostra parlano insomma di quanti tipi diversi di famiglia possano esistere, di cosa abbia significato in passato e cosa significhi ora, di esempi che sembravano scandalosi fino a qualche anno fa e che ora sono diventati la normalità: ci sono matrimoni nudisti, famiglie allargate, coppie giovani e anziane che fanno parte di un calderone di relazioni umane e affetti che si scelgono o che capitano.
Elliott Erwitt ha 91 anni, è nato a Parigi nel 1928 ed ha vissuto i primi anni della sua vita a Milano, prima di tornare a Parigi, trasferirsi a New York e poi a Los Angeles nel 1941, dove studiò fotografia e iniziò a lavorare come assistente in uno studio fotografico. Per quanto riguarda la sua, di famiglia, si è sposato quattro volte, ha avuto sei figli e un buon numero di nipoti. È uno dei più famosi fotografi del Novecento e la sua carriera è in gran parte associata al lavoro nella grande e importante agenzia fotografica Magnum, dove arrivò nel 1953 assunto dal co-fondatore Robert Capa.