L’UNICEF dice che un terzo dei bambini al di sotto dei 5 anni nel mondo non viene nutrito in modo adeguato
In un rapporto pubblicato martedì, l’Unicef ha sostenuto che un bambino su tre sotto i cinque anni non venga nutrito in modo adeguato. Questo può interferire con lo sviluppo del cervello, compromettere l’apprendimento, indebolire il sistema immunitario e aumentare il rischio di malattie e, in molti casi, portare alla morte.
Dei 676 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni che vivono nel mondo (i dati sono del 2018) circa 227 milioni (circa un terzo) sono malnutriti o in sovrappeso (questi ultimi sono 40 milioni) e 340 milioni (la metà) soffrono di carenze nutrizionali. Circa 149 milioni sono troppo piccoli per la loro età, 50 milioni sono troppo magri in relazione alla loro struttura e 340 milioni soffrono di “fame nascosta”: ricevono cioè un numero sufficiente di calorie, ma non di minerali e di vitamine fondamentali per il loro sviluppo. Quasi il 45 per cento dei bambini dai 6 mesi ai 2 anni nel mondo non consuma frutta o verdura. E quasi il 60 per cento non mangia uova, latticini, pesce o carne.
Il rapporto sottolinea inoltre che le catastrofi legate al clima causano crisi alimentari molto gravi: la siccità, ad esempio, è responsabile dell’80 per cento dei danni e delle perdite del settore agricolo, con conseguenze negative sul tipo di cibo disponibile, sulla sua qualità e sul prezzo. Nella ricerca si dice infine che «milioni di bambini hanno una dieta povera per la semplice ragione che non hanno altra scelta. Il modo in cui guardiamo alla malnutrizione e il modo in cui la trattiamo deve cambiare: la sfida non è tanto quella di dare ai bambini cibo sufficiente, ma dare loro cibo adeguato».
Tra i paesi sviluppati, il Giappone ha i migliori dati in relazione alla nutrizione e alla salute dei bambini. Ha i tassi più bassi di obesità e di mortalità infantile. Il merito sarebbe del pranzo delle mense scolastiche.