Joseph Antoine Ferdinand Plateau e l’invenzione del fenachistoscopio
La storia del fisico belga che inventò l'antenato del cinema e che era nato il 14 ottobre di 218 anni fa
Joseph Antoine Ferdinand Plateau – fisico belga e inventore del fenachistoscopio – nacque il 14 ottobre di 218 anni fa. La sua invenzione fu tra i primi strumenti ottici a permettere di vedere immagini animate nella prima metà dell’Ottocento, circa 60 anni prima che i fratelli Louis e August Lumière perfezionassero il loro sistema di proiezione, realizzando il cinema per come lo conosciamo oggi. Fu grazie al lavoro di Plateau che divenne evidente la possibilità di creare l’illusione di immagini in movimento, mettendo velocemente in sequenza immagini fisse, un principio che era già stato esplorato da altri esperti di ottica nei decenni precedenti all’invenzione del fenachistoscopio, ma con soluzioni più rudimentali e meno pratiche.
Joseph Antoine Ferdinand Plateau era nato a Bruxelles nel 1801, quando la città era sotto il dominio francese. Plateau era un tipo piuttosto sveglio: a sei anni sapeva già leggere, cosa che lo rendeva un bambino prodigio per l’epoca. A scuola si appassionò rapidamente alla fisica, incuriosito dagli esperimenti e dalle dimostrazioni in classe. Quattordicenne, Plateau perse sia la madre sia il padre, con conseguenze pesanti per la sua salute che richiesero diversi anni per essere superate. Nel 1840 si sposò e l’anno seguente ebbe un figlio.
Studiando l’occhio umano, Joseph Antoine Ferdinand Plateau rimase affascinato dal fenomeno che fa sì che un’immagine resti per qualche istante sulla retina, prima di svanire. Per sperimentare questa capacità, Plateau osservava direttamente il sole per alcune decine di secondi, in modo da calcolare poi il tempo di persistenza dell’immagine del disco solare quando chiudeva gli occhi. Era un esperimento molto rischioso per la vista (non fatelo mai, sul serio, mai) e forse ebbe qualche conseguenza su quella di Plateau, che divenne quasi completamento cieco in vecchiaia; secondo altre fonti, il problema alla vista era stato invece causato da una forma di uveite.
Joseph Antoine Ferdinand Plateau si laureò in fisica presso l’Università di Liegi nel 1829 e in seguito divenne docente di fisica applicata presso l’Università di Ghent, a partire dal 1835. Scrisse una tesi di dottorato piuttosto concisa, meno di 30 pagine, ma ricca di dati e informazioni sul comportamento della retina, sulla distorsione delle immagini e sulle illusioni ottiche per dare il senso del movimento, partendo da immagini statiche.
Nel 1832, Joseph Antoine Ferdinand Plateau ideò una prima versione del fenachistoscopio, descritta sul giornale Le Figaro l’anno seguente; la parola deriva dal termine greco φενακίζειν (phenakizein) cioè “illusione ottica”. Il fenachistoscopio fu messo in vendita e riscosse da subito un notevole successo, in due versioni commerciali autorizzate da Plateau con il nome Phantasmascope e Fantascope.
Oggi il principio di funzionamento di un fenachistoscopio può apparirci molto elementare e rudimentale, ma all’epoca era in grado di meravigliare tutti, con l’illusione del movimento che creava. Nella sua forma base, un fenachistoscopio è costituto da un disco di cartone, il cui centro è attaccato a un bastone. A intervalli regolari, lungo i raggi del disco, ci sono piccole aperture rettangolari, attraverso le quali osservare l’animazione derivante da una sequenza di immagini fisse, che descrivono un movimento di qualche tipo (l’equivalente dei fotogrammi nei video). Per osservare l’animazione, si orienta la parte disegnata del cartoncino verso uno specchio, poi lo si fa girare velocemente e si osserva attraverso le fessure l’immagine riflessa nello specchio.
Imprimendo la giusta rotazione, le immagini si susseguono più velocemente della loro permanenza sulla retina, dando quindi l’idea che si stiano muovendo. Come nelle moderne GIF animate, il fenachistoscopio consente di mostrare una sola animazione a ripetizione.
In pochi anni il fenachistoscopio divenne estremamente popolare, portando alla costruzione di numerose varianti dello strumento, con accorgimenti per rendere più precisa la creazione dell’illusione ottica. Plateau protestò in varie occasioni negli anni Trenta dell’Ottocento, sostenendo che le versioni del fenachistoscopio alternative alle sue fossero in realtà prodotte male e che avessero una scarsa resa, rispetto ai modelli che aveva ideato.
Joseph Antoine Ferdinand Plateau morì il 15 settembre del 1883 a Ghent, in Belgio. La sua invenzione sarebbe stata una delle scintille che avrebbero portato, alcuni decenni dopo, allo sviluppo e al perfezionamento del cinematografo. La sezione del Museo Nazionale del Cinema di Torino dedicata all’”Archeologia del Cinema” espone centinaia di reperti e strumenti ideati a partire dalla prima metà dell’Ottocento, per trasformare in animazioni le immagini fisse. La collezione, aperta al pubblico nei locali della Mole Antonelliana, comprende anche alcuni dischi originali prodotti per il fenachistoscopio di Plateau.