Le cose da sapere prima di comprare una dashcam
E quali sono i modelli più consigliati: per riprendere la strada in caso di incidenti o nella speranza di documentare strani fenomeni atmosferici
Quest’estate è circolato molto un video girato su una strada in Sardegna, che mostrava una scia luminosa nel cielo molto più grande delle normali “stelle cadenti”. Si trattava probabilmente di un piccolo meteorite, che un automobilista era riuscito a riprendere nell’istante esatto in cui passava grazie a una dashcam, una telecamera da cruscotto. Una cosa simile era capitata nel 2013 in Russia, dove addirittura dodici persone ripresero nello stesso momento un meteorite che attraversava il cielo. In Russia gli incidenti, le frodi assicurative e gli abusi di potere da parte della polizia sono molto frequenti e per questo già allora circa un milione di persone possedeva una dashcam. Negli ultimi anni le dashcam si sono diffuse anche in altri paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito, dove si stima che circa tre milioni di automobilisti ne abbiano una, e la Francia. Non abbiamo dati sulle vendite in Italia, ma a giudicare dal numero di recensioni su Amazon, recentemente diverse persone hanno deciso di acquistarne una.
Scia luminosa ripresa dalla dashcam verso Torregrande: spettacolo! #meteorite #meteora #Sardegna pic.twitter.com/LPKToQCM2m
— Claudio Porcu (@ClaudioPorcu) August 16, 2019
Cosa sono le dashcam
Le dashcam sono piccole videocamere fatte apposta per essere installate in macchina e riprendere quello che succede mentre si guida; dash in inglese significa appunto “cruscotto”. Ce ne sono di molti tipi: alcune hanno solo una videocamera frontale, altre ne hanno una anche per il lunotto posteriore della macchina, altre ancora permettono una ripresa a 360 gradi attorno al veicolo. Esistono anche dashcam interne, pensate per riprendere il comportamento dei passeggeri della macchina e utilizzate soprattutto da tassisti e autisti di servizi come Uber per tutelarsi in caso di controversie con i clienti e disincentivare rapine e violenze.
Come funzionano, in breve
Nella maggior parte dei casi le dashcam vengono alimentate dall’energia prodotta dalla macchina in movimento (hanno un cavo di alimentazione USB che va inserito nella presa accendisigari) e per questo si accendono e spengono automaticamente insieme alla macchina. Quando la dashcam è accesa riprende continuamente e salva tutto il girato su una scheda di memoria in tanti file video della durata di pochi minuti: dopo un po’ di tempo, quando la scheda di memoria è piena, i video vecchi vengono automaticamente sovrascritti con nuove registrazioni. In caso di incidenti o eventi particolari, bisogna quindi salvare i video che si vuole conservare e spostarli dalla scheda di memoria ad altri dispositivi.
In alcune dashcam il salvataggio dei video deve essere fatto manualmente, in altri casi la dashcam salva automaticamente le immagini raccolte in relazione a un evento anomalo registrato dai sensori: per esempio se la macchina viene tamponata, i sensori riconoscono che è successo qualcosa di significativo e salvano le riprese immediatamente precedenti e successive a quell’evento. Quando la macchina è spenta, anche le dashcam si spengono, ma in alcuni modelli i sensori continuano a funzionare: per esempio, se un altro veicolo urta la macchina mentre è parcheggiata, i sensori se ne accorgono e attivano le telecamere per qualche minuto.
Quando possono essere utili
Lo scopo principale delle dashcam è quello di documentare tutto ciò che succede in strada in modo da avere prove oggettive e dettagliate per poter chiedere risarcimenti o dimostrare la propria innocenza in caso di incidenti. In Italia, a meno che i guidatori dei veicoli coinvolti non siano completamente d’accordo sull’attribuzione delle responsabilità, quando si verifica un incidente stradale è dovere di ciascuna parte in causa dimostrare la propria innocenza e i filmati delle dashcam possono essere molto utili a questo scopo. Spesso infatti in queste situazioni si può fare affidamento solo sui testimoni oculari, ed è difficile procurarsi prove oggettive a posteriori. In caso di controversia legale, comunque, il giudice ha sempre l’ultima parola e una prova video ottenuta con la dashcam può aiutare, ma non rappresenta da sola alcuna garanzia.
Le dashcam possono rivelarsi utili anche in altri casi: per esempio se la strada è accidentata e il guidatore decide di chiedere un risarcimento, oppure nel caso in cui il proprietario della macchina voglia documentarne i movimenti quando alla guida c’è qualcun altro (neopatentati o persone anziane per esempio), ovviamente con il suo consenso. E poi c’è sempre la speranza di avvistare qualche avvenimento eccezionale e fare milioni di visualizzazioni su YouTube.
Cosa dice la legge?
In molti paesi, la diffusione di queste telecamere ha sollevato interrogativi relativi alle norme che regolano la privacy delle persone riprese. In Italia non esiste una normativa specifica per le dashcam, ma valgono le leggi sul trattamento dei dati personali, che dicono che chi ne entra in possesso non può comunicarli sistematicamente a terzi o diffonderli. Questo significa che, se vogliamo pubblicare sui social network un video fatto con la dashcam, dobbiamo assicurarci che non siano riconoscibili né le persone riprese né eventuali altri dati personali riconducibili a loro, come per esempio le targhe delle macchine. In caso di incidenti (quindi che non avvengono sistematicamente, ma solo occasionalmente), invece, il video può essere mostrato per fini personali alle persone che fanno parte della catena assicurativa.
Quale scegliere?
Secondo Wirecutter, l’autorevole sito di recensioni del New York Times, le migliori dashcam in commercio sono di Nextbase. Il modello più consigliato è Nextbase 522GW, che su Amazon costa 215 euro. Wirecutter dice che produce immagini molto più definite (1440 pixel) rispetto alle altre dashcam testate ed è facile da usare perché è touchscreen. Come molte altre dashcam, la Nextbase ha un piccolo supporto che si attacca al parabrezza a cui si fissa la telecamera quando si usa l’auto: a differenza di altre dashcam, la Nextbase ha però un sistema magnetico per mettere e togliere la telecamera velocemente e facilmente.
Oltre al GPS, che abbina ai video salvati anche i dati sulla posizione del veicolo, ha Bluetooth e wifi per inviare i file direttamente allo smartphone senza dover togliere la scheda di memoria. Volendo, si può anche integrare con Alexa, l’assistente virtuale di Amazon, o attivare un sistema che avverte automaticamente i soccorsi in caso di emergenza. Wirecutter consiglia anche il modello più economico, Nextbase 422 GW, che ha quasi tutte le funzioni di 522GW, ma è più compatto, ha uno schermo più piccolo ed è più economico (183 euro).
Questi due modelli però non sono tra i più acquistati sul sito italiano di Amazon e non hanno neanche una recensione in italiano. Se cercate un prodotto con delle recensioni in italiano, Wirecutter parla bene anche di Vantrue N2 Pro (160 euro), che compare anche nella classifica del sito di recensioni italiano Qualescegliere.it e sul sito italiano di Amazon ha 67 recensioni con una media di 4,1 stelle su 5. È una dual camera compatta con due videocamere: una rivolta verso la strada che cattura immagini a 170 gradi (un po’ meno di un angolo piatto quindi), una rivolta verso l’interno dell’auto con riprese a 140 gradi, che quindi riprende anche in parte i finestrini e quello che succede fuori.
Per Wirecutter è il miglior acquisto per chi vuole riprendere anche l’interno dell’auto, oltre che la strada. La qualità dei video è molto buona, anche di notte e anche all’interno della macchina quando è buio, e ha la modalità parcheggio che si attiva quando i sensori rilevano dei movimenti. Si può attivare il GPS ma va comprato un ricevitore a parte e anche la scheda di memoria micro SD va comprata a parte (l’ultima versione supporta schede SD fino a 256 GB).
Se invece non vi interessa riprendere l’interno dell’auto e non avete particolari esigenze, secondo Qualescegliere.it la dashcam col miglior rapporto qualità-prezzo è Aukey DR01 (55 euro), che è anche il modello più venduto su Amazon e ha più di 500 recensioni con una media di 4,4 stelle su 5. Questa dashcam ha una sola camera frontale che riprende le immagini a 170 gradi, ha una risoluzione full HD e restituisce immagini abbastanza nitide anche in condizioni di scarsa luminosità (anche se va ricordato che quando si guida col buio i fari della macchina sono sempre accesi, quindi la visibilità è quasi sempre assicurata). Anche qui c’è il sensore di movimento che fa attivare la macchina anche quando è in sosta. È compatta e molto facile da montare: basta attaccarla con la ventosa o col nastro biadesivo e inserire il cavo USB nella presa accendisigari. Non si collega al wifi quindi per avere le immagini bisogna estrarre la scheda di memoria; va bene una micro SD fino a 128 GB, che però va comprata a parte.
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