In Ecuador otto poliziotti sono stati catturati dai manifestanti e fatti sfilare davanti alla folla
Nel corso delle proteste che stanno andando avanti da giorni in Ecaudor, la confederazione che rappresenta la popolazione indigena del paese ha catturato otto poliziotti e li ha fatti sfilare davanti ai manifestanti a Quito. Gli otto poliziotti sono stati fatti sfilare in un centro culturale occupato di Quito senza elmetti e giubbotti antiproiettile, ed è stato chiesto loro di unirsi alla protesta dei manifestanti. Successivamente sono stati lasciati andare. Il leader della confederazione degli indigeni, Jaime Vargas, parlando alla folla dal palco ha detto che la protesta continuerà e sarà ancora più radicale. Ha inoltre attaccato i media per la scarsa copertura mediatica che starebbero dando alle violenze della polizia nei confronti dei manifestanti.
Le proteste sono iniziate il 3 ottobre e i primi a manifestare erano stati tassisti e autotrasportatori, seguiti poi da studenti e soprattutto gruppi che rappresentano la popolazione indigena del paese. La causa principale delle proteste è stata la rimozione dei sussidi per il carburante – in vigore dagli anni Settanta – decisa dal presidente Lenìn Moreno per far risparmiare circa 1,3 miliardi di dollari all’anno al paese: una misura di austerità decisa in base agli accordi presi con il Fondo Monetario Internazionale che aveva previsto di fornire all’Ecuador un credito di oltre 4 miliardi di dollari, da usare per risollevare l’economia del paese. Secondo fonti governative in poco meno di una settimana di proteste ci sono stati 750 arresti, ai quali vanno aggiunte due persone morte in circostanze non ancora del tutto chiare e diversi feriti. 80 poliziotti, inoltre, sarebbero stati feriti negli scontri.