Johnson & Johnson dovrà pagare 8 miliardi di dollari a un uomo che aveva sviluppato una ginecomastia in seguito all’uso di un farmaco antipsicotico
Johnson & Johnson è stata condannata da una giuria di Philadelphia, negli Stati Uniti, a pagare 8 miliardi di dollari di danni (7,2 miliardi di euro) a un uomo che aveva sviluppato una ginecomastia, ovvero un ingrossamento delle mammelle, in seguito all’uso di Risperdal, un farmaco antipsicotico prodotto dall’azienda farmaceutica statunitense.
L’uomo si chiama Nicholas Murray: ha 26 anni e aveva iniziato a usare il Risperdal da bambino dopo che gli era stato diagnosticato un disturbo che rientrava nello spettro autistico. Aveva già fatto causa a Johnson&Johnson ricevendo inizialmente 680mila dollari di risarcimento. La giuria della Philadelphia Court of Common Pleas ha però ritenuto di imporre a Johnson & Johnson ulteriori danni accusando l’azienda di aver anteposto i propri profitti alla sicurezza dei clienti.
Quella di Philadelphia è la sanzione più pesante finora imposta a Johnson&Johnson nelle oltre 13mila cause avanzate nei confronti dell’azienda per l’uso di Risperdal negli Stati Uniti. Secondo i querelanti, Johnson & Johnson non avrebbe avvertito delle possibili controindicazioni del farmaco, promuovendone l’uso nei bambini nonostante la Food and Drug Administration avesse approvato il Risperdal solo per gli adulti affetti da schizofrenia e disturbi bipolari.