La Corte europea per i diritti umani ha bocciato il ricorso del governo italiano sull’ergastolo ostativo

L'esterno del carcere di Poggioreale. (ANSA/CESARE ABBATE)
L'esterno del carcere di Poggioreale. (ANSA/CESARE ABBATE)

Martedì la Grande Chambre della Corte europea per i diritti umani ha ritenuto inammissibile il ricorso del governo italiano sull’ergastolo ostativo, una pena senza fine prevista nell’ordinamento penitenziario italiano che non può cioè essere né abbreviata né convertita in pene alternative. La Corte si era già espressa contro l’ergastolo ostativo lo scorso giugno, dopo un ricorso del detenuto Marcello Viola, condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso, sequestro di persona e omicidio. L’Italia si era però appellata contro la sentenza alla Grande Chambre della Corte, sostenendo la legittimità dell’ergastolo ostativo per alcuni reati molto gravi, tra cui mafia, terrorismo e pedopornografia.

Il ricorso però è stato respinto. La Corte ha stabilito che gli ergastolani non possano essere privati della possibilità di migliorare la propria condizione detentiva – miglioramento che ora è ammesso solo in caso di collaborazione con la giustizia.