Meglio non dire niente su Hong Kong, se sei della NBA
Se twitti in solidarietà con le proteste, succede un pasticcio; se twitti per chiedere scusa, succede un pasticcio
Il general manager della squadra di NBA degli Houston Rockets Daryl Morey ha scritto su Twitter un messaggio di solidarietà con le proteste di Hong Kong, dove da mesi ci sono grandi manifestazioni – sempre più spesso duramente represse – per chiedere maggiore democrazia e indipendenza dalla Cina. Il problema è che la Cina, tra le altre cose, investe miliardi di dollari nel campionato di basket più famoso al mondo, ed è uno dei suoi principali mercati esteri. I Rockets e la NBA hanno preso le distanze dai commenti di Morey, provocando nuove reazioni di senso opposto, tra quelli solidali con la causa di Hong Kong e indignati verso quelle che sono sembrate delle difese della repressione cinese delle proteste.
Il caso della NBA racconta una situazione molto comune nelle ultime settimane: l’imbarazzo e le difficoltà di chi, negli Stati Uniti o in Europa, vorrebbe prendere posizione a favore delle richieste di democrazia di Hong Kong, ma rischia così facendo di alienarsi le simpatie e soprattutto gli investimenti cinesi.
Morey ha 47 anni ed è general manager dei Rockets – un ruolo simile a quello dell’amministratore delegato di una società di calcio – dal 2007: sotto la sua gestione, la squadra ha attraversato una grande rinascita ed è arrivata per due volte alle semifinali della NBA, diventando una delle più forti e competitive della lega. Venerdì sera ha condiviso un’immagine – poi rimossa – con scritto “Lotta per la libertà. Schierati con Hong Kong”, attirando velocemente grandi proteste da parte di utenti e marchi cinesi: l’azienda di calzature Li Ning e la Shanghai Pudong Development Bank hanno annunciato l’interruzione dei propri rapporti con i Rockets, così come la Chinese Basketball Association.
Il fatto che Morey sia un dirigente dei Rockets non è secondario: è la squadra in cui ha giocato per nove anni Yao Ming, il più forte giocatore cinese di sempre, centro di 2,29 centimetri che fu una stella della NBA negli anni Duemila, e che peraltro è oggi presidente della federazione di basket cinese. I Rockets hanno moltissimi tifosi in Cina, cosa che ha reso i tweet di Morey particolarmente sconvenienti per la squadra, che come la maggior parte delle grandi società sportive mondiali da anni investe molto sul mercato cinese e asiatico. Poco dopo, infatti, il proprietario dei Rockets Tilman Fertitta ha scritto su Twitter che le parole di Morey non rappresentano la società, spiegando poi a ESPN: «Ho il miglior general manager della lega. Tra me e Daryl va tutto bene. Abbiamo ricevuto molte critiche, e volevo chiarire che la società non ha posizioni politiche. Siamo qui per giocare a basket, e non per offendere qualcuno».
Lo stesso Morey si è poi scusato su Twitter, scrivendo che non intendeva offendere i tifosi dei Rockets in Cina, e che le sue opinioni non rappresentavano quelle della squadra: «Stavo soltanto dando voce a un pensiero, basato su un’interpretazione, su una cosa complicata. Da quando ho scritto il tweet ho avuto molte opportunità per sentire e prendere in considerazione idee diverse».
https://twitter.com/dmorey/status/1181000808399114240
Il basket è lo sport più popolare in Cina, e le squadre della NBA giocano regolarmente partite amichevoli nel paese durante la pausa estiva; a luglio, peraltro, la lega ha rinnovato un accordo da 1,5 miliardi di dollari con la società Tencent Holdings per la trasmissione delle partite nel paese. Ma dopo i tweet di Morey, Tencent ha annunciato che non trasmetterà le partite dei Rockets. Proprio in questi giorni, inoltre, la NBA è impegnata in Cina con una tournée dei Los Angeles Lakers e dei Brooklyn Nets, il cui nuovo proprietario è Joseph Tsai, co-fondatore del sito di e-commerce cinese Alibaba. Tsai ha commentato le parole di Morey ipotizzando che non fosse molto informato, ma sottolineando che «questo incidente ha provocato un dolore che impiegherà molto tempo per guarire».
Un portavoce della NBA ha diffuso un messaggio in cui ha specificato che quello che ha detto Morey non rappresenta la lega, che però «sostiene le persone che si informano e condividono le opinioni che stanno loro a cuore», in una tiepida difesa del diritto di manifestare ed esprimere le proprie idee. Su Weibo, il popolare social network cinese, la lega ha invece pubblicato un comunicato diverso, dicendosi «estremamente delusa dal commento inappropriato» di Morey.
Questi commenti della NBA hanno a loro volta provocato reazioni indignate: il senatore Repubblicano Ted Cruz ha definito quella della NBA una «ritirata vergognosa», il suo collega di partito Rick Scott ha detto che era «una vera barzelletta», mentre il candidato alle primarie Democratiche Beto O’Rourke ha definito il comunicato «imbarazzante».
The only thing the NBA should be apologizing for is their blatant prioritization of profits over human rights. What an embarrassment. https://t.co/bbiwCBTwc1
— Beto O'Rourke (@BetoORourke) October 7, 2019