Una seconda persona ha denunciato la telefonata fatta dal presidente Donald Trump al presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Una seconda persona ha denunciato all’ispettorato generale dell’intelligence statunitense la telefonata in cui il presidente degli Stati Uniti Trump chiese al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di indagare su un presunto caso di abuso di potere che aveva coinvolto Joe Biden. La notizia è stata confermata ad ABC da Mark Zaid, l’avvocato che rappresenta il funzionario del governo statunitense che aveva denunciato per primo la telefonata.
Zaid ha detto che anche il secondo whistleblower (termine con cui s’intende una persona che denuncia pubblicamente o riferisce alle autorità attività illecite all’interno di un’organizzazione pubblica o privata) sarebbe un funzionario dell’intelligence ma che, a differenza del primo whistleblower, avrebbe informazioni di prima mano. Zaid non ha specificato se anche questa seconda persona sia rappresentata da lui.
Il caso era iniziato il 12 agosto, quando un funzionario interno al governo statunitense aveva presentato una denuncia formale (“whistleblower complaint“) contro Trump, accusandolo di avere fatto una promessa pericolosa e inopportuna a un leader straniero nel corso di una telefonata (le telefonate tra capi di Stato sono normalmente e legittimamente ascoltate dai funzionari dell’intelligence). Il whistleblower non aveva ascoltato direttamente la telefonata ma ne aveva avuto una trascrizione da una persona che l’aveva ascoltata.