I film si stanno allungando
Non è una vostra impressione, sta succedendo: ci sono delle ragioni, e non è detto che sia un problema
Avengers: Endgame, il film che ha incassato di più nella storia, è lungo 181 minuti; C’era una volta…a Hollywood, il film più visto in Italia nelle ultime settimane, è lungo 161 minuti; The Irishman di Martin Scorsese, uno dei film più attesi di quest’anno, è lungo 209 minuti. Quasi 10 ore in tutto, per solo tre film. Sommando invece le durate di Iron Man (il primo film dell’universo cinematografico Marvel), di Pulp Fiction e di Quei bravi ragazzi (due famosissimi film di Tarantino e Scorsese) – tre film comunque lunghi, tutti oltre le due ore – si arriva a meno di 8 ore totali. Sono numeri presi un po’ a caso ma che mostrano una cosa di cui probabilmente già vi eravate accorti da soli: certi film stanno diventando sempre più lunghi.
Si parla di certi film perché è impossibile avere un dato generale, scegliendo quali film considerare e quali no tra tutti quelli di ogni genere, budget e paese. Ma è evidente che certi film – diciamo i più grandi, costosi e ambiziosi – si stanno allungando: Hollywood Reporter ha calcolato che i 10 film che nell’estate 2009 erano andati meglio negli Stati Uniti avevano una durata media di 116 minuti, contro i 125 minuti medi dei film dell’estate 2019. Avengers: Infinity War e Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i film che avevano incassato di più nel 2017 e nel 2018, duravano 149 e 152 minuti. Sembra destinata ad allungarsi anche la durata media dei film candidati all’Oscar, spesso molto diversi da quelli che incassano di più.
Paul Dergarabedian, analista di incassi cinematografici per Comscore, ha detto: «Sembra che i film stiano in effetti diventando più lunghi, e non solo quelli più grandi o storici che tradizionalmente avevano comunque una durata considerevole». It – Capitolo due, uscito a settembre, durava 169 minuti, 34 in più rispetto al precedente uscito nel 2017. L’horror Midsommar – Il villaggio dei dannati, uscito a luglio, durava 147 minuti, 20 in più rispetto a Hereditary, film di un anno fa dello stesso regista. E già abbiamo detto del film di Tarantino e di quello di Scorsese, il più lungo della sua lunga carriera.
Anthony Russo, regista insieme al fratello di Avengers: Endgame, ha detto: «I film di due ore sono andati benissimo negli ultimi cento anni, ma sta diventando sempre più difficile restare entro quel limite. Non sono sicuro che per le nuove generazioni il film di due ore sarà il formato prevalente di narrazione». Sembra essere d’accordo anche Dergarabedian: «Siamo nel bel mezzo di una corsa agli armamenti per quanto riguarda la durata dei film. Ci troviamo nel punto in cui, se il tuo film dura meno di due ore, è una notizia».
I film si stanno allungando perché certi registi, come Scorsese o Tarantino, o certe società, come la Marvel, possono permettersi di farlo. Possono cioè decidere o imporre film più lunghi del solito, spingendo sul fatto che la maggior durata concorra a far percepire il film come qualcosa di davvero grande, come un evento da non perdere, qualcosa di innegabilmente diverso e migliore rispetto a tutto quello che si potrebbe vedere in streaming. Si pensa, quindi, che un film troppo breve sia percepito come un film con poche cose da dire, che un film lungo meno di due ore abbia poche possibilità di vincere un Oscar e che un film della Marvel o di Star Wars non particolarmente lungo sia percepito come meno importante e imperdibile da alcuni fan. C’è poi un fattore tecnologico: il cinema digitale non ha i limiti che imponeva il cinema analogico su pellicola. E non c’è più nemmeno il limite imposto dall’importanza di una successiva distribuzione su VHS, DVD o in TV, con in mezzo le pubblicità.
Ovviamente, non tutti sono d’accordo sul fatto che visto che i film possono essere più lunghi, allora lo debbano essere. Una prima semplice ragione l’ha spiegata Degarabedian: «Se il film non è bello, si tratta solo di aggiungere minuti di non-bellezza, ed è un problema». C’è anche chi sostiene che non ci siano abbastanza elementi per dire che se Avengers: Endgame fosse durato mezz’ora in meno, sarebbero diminuiti anche i suoi spettatori. Un film più lungo peraltro è un film che costa di più e rischia di far guadagnare di meno. Costa di più perché aumenta il lavoro necessario a montare, migliorare e finalizzare le scene in più (non a caso i film di animazione durano spesso meno di due ore), ma soprattutto rischia di far guadagnare di meno perché occupa per più tempo gli schermi dei cinema. Nel tempo in cui si proietta due volte un film di tre ore come Avengers: Endgame si potrebbe infatti proiettare tre volte un film di due ore, vendendo più biglietti. «Nel mondo perfetto per chi gestisce i cinema, ogni film dovrebbe durare tra l’ora e mezza e le due ore» ha detto Eric Handler, analista di MKM Partners. Il problema, ovviamente, è che non è detto che un film che non sia Avengers: Endgame possa riempire una sala con lo stesso numero di spettatori.
Resta infine quel fatto che i film, oltre a essere prodotti pensati per fare soldi, sono prodotti culturali. Chris Aronson, ex responsabile della distribuzione cinematografica di Fox, ha detto: «Non c’è un numero magico. Se un film dura più di 140 minuti probabilmente perderai una proiezione per ogni schermo che lo mostra. Ma se il regista ha fatto qualcosa di bello e dinamico, non è un problema». Jeff Bock, analista cinematografico di Exhibitor Relations, ha detto: «I film lunghi vanno bene finché puoi giustificare la loro lunghezza».