Bette Davis, che morì 30 anni fa
Fu una delle più apprezzate attrici della storia del cinema: nota per un grande talento, dei grandi occhi e una grande rivalità con Joan Crawford
Bette Davis, una delle più grandi attrici della storia del cinema, morì trent’anni fa a 81 anni. Vinse due Oscar, fu la prima persona ad arrivare a dieci nomination per la recitazione e in oltre 60 anni recitò in più di 100 film, compreso il famoso Eva contro Eva. Davis è ricordata per i tanti personaggi forti e complicati che interpretò, per un notevole senso dell’ironia, per i suoi occhi grandi ed espressivi – celebrati dalla canzone “Bette Davis Eyes” – e per una grande rivalità con l’attrice Joan Crawford, con la quale recitò in Che fine ha fatto Baby Jane?. Prima di diventare una delle più grandi attrici della storia del cinema, però, Davis rischiò di non iniziare nemmeno a recitare, perché non sembrava un’attrice.
Bette Davis era nata nel 1908 in Massachusetts e quando i genitori divorziarono lei si trasferì con la madre e la sorella dalle parti di New York. All’inizio voleva fare la ballerina, ma poi scelse di studiare da attrice. Negli anni Venti iniziò a fare teatro a Broadway e nei Trenta arrivò a Hollywood, dove firmò un contratto per realizzare alcuni film per la Universal (allora gli attori erano dipendenti delle grandi case di produzione, che li affidavano a un film dietro l’altro). Il momento in cui Davis rischiò di non recitare mai fu qui: un uomo della Universal mandato a prenderla nella stazione in cui sarebbe arrivata se ne andò senza di lei perché, spiegò in seguito, non aveva visto scendere dal treno nessuna donna che sembrasse una star del cinema.
In effetti, Davis non rispettava granché i canoni di bellezza di allora e nei suoi primi anni di carriera ebbe per questo molti problemi. Anno dopo anno però si fece apprezzare per un talento non comune, per la disponibilità e la capacità di interpretare ruoli di ogni tipo in film di ogni genere (anche personaggi e film che molte altre sue colleghe rifiutavano, ritenendoli inadatti per la loro carriera) e anche per quegli occhi. Pare che il primo a notarli fu un direttore della fotografia che, quando ancora Davis non aveva recitato in nessun film e veniva solo usata in alcuni screen test (le prove di certe scene, con attori spesso diversi da quelli definitivi), la suggerì per un ruolo in The Bad Sister, che uscì nel 1931 e fu il suo primo film. “Bette” era l’abbreviativo di Elizabeth, il vero nome di Davis; si racconta che la Universal provò a cambiare il suo nome in “Bettina Dawes” ma che lei si rifiutò, dicendo che non voleva passare il resto dei suoi giorni facendosi chiamare “Between the Drawers”, che tradotto in italiano vuol dire “tra i cassetti”.
Nel 1932 Davis firmò un nuovo contratto di sette anni con la Warner Bros. e la sua carriera decollò dopo il film drammatico The Man Who Played God. Successivamente recitò in diversi film all’anno, diventando una delle star di quell’epoca.
Nel 1936 litigò con la Warner Bros.: si rifiutò di recitare in un film che riteneva sbagliato per la sua carriera e se ne andò per un po’ nel Regno Unito, dove voleva recitare in altri film; la Warner Bros. glielo impedì e lei le fece causa. Perse e dovette così tornare a fare film negli Stati Uniti, riuscendo però ad avere molti dei ruoli che voleva, e non solo nei film della Warner Bros. I suoi film migliori arrivarono tra il 1935 e il 1945: vinse gli Oscar come Miglior attrice per Paura d’amore e Figlia del vento e fu nominata per Schiavo d’amore, Tramonto, Ombre malesi, Piccole volpi, Perdutamente tua e La signora Skeffington. Nel 1951 recitò in Eva contro Eva, che insieme a Titanic e La La Land è l’unico film a essere arrivato a 14 nomination agli Oscar.
Nonostante Eva contro Eva, gli anni Cinquanta non le andarono bene. A molti la sua sembrava una carriera finita, invece a un certo punto fu scelta per recitare in Che fine ha fatto Baby Jane?, un thriller psicologico basato su un romanzo del 1960: un film piuttosto duro su un’ormai ex attrice che tiene praticamente in ostaggio la sorella paraplegica, a sua volta ex attrice. Bette Davis interpreta Jane Hudson, cioè la Baby Jane del titolo.
La rivalità tra Davis e Crawford – di recente raccontata dalla serie tv Feud – è stata molto discussa e celebrata. Come scrisse Slate, «oggi si dà quasi per scontato che le due non solo si odiassero, ma che entrambe sarebbero state felici di uccidere l’altra». È certo che le due non si stessero simpatiche e sembra anche che entrambe si innamorarono dello stesso uomo (che alla fine divenne il secondo marito di Crawford), ma tra le due c’era anche un certo rispetto reciproco. Robert Aldrich, il regista di Che fine ha fatto Baby Jane?, disse poi che le due si odiavano ma con professionalità. In generale, Davis non è stata raccontata come una persona particolarmente alla mano, ma lei stessa disse: «Nel mio lavoro, se non parlano di te come di un mostro, allora non sei una star».
Nel 1962, dopo l’uscita del film, Davis pubblicò su Variety un annuncio di lavoro: «Madre di tre bambini di 10, 11 e 15 anni, divorziata, americana, trent’anni di esperienza come attrice cinematografica, versatile e più affabile di quanto si dica, cerca impiego stabile a Hollywood. Referenze a richiesta». Raccontò di averlo fatto per scherzare, ma comunque continuò a lavorare, seppur senza ottenere più nessuna nomination agli Oscar per gli anni Sessanta e Settanta. Finì anche a recitare in Italia con Alberto Sordi (non andò per niente d’accordo neanche con lui) e morì nel 1989, dopo aver avuto diversi problemi di salute.
Nel 1999 l’American Film Institute la mise al secondo posto nella classifica delle migliori attrici del “periodo classico” di Hollywood, dietro a Katharine Hepburn ma davanti a Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Greta Garbo, Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Judy Garland, Marlene Dietrich e, soprattutto, Joan Crawford.