L’Ucraina rivaluterà il caso sulle presunte accuse di corruzione contro la società in cui lavorava il figlio di Joe Biden
Il procuratore generale ucraino Ruslan Ryaboshapka ha annunciato che rivedrà diversi importanti casi di cui si era occupato il suo predecessore, tra cui quello riguardante la società del gas in cui lavorò per un periodo il figlio di Joe Biden, Hunter Biden.
Il caso in questione, che coinvolge la società ucraina Burisma, è al centro della procedura di impeachment avviata contro il presidente statunitense Donald Trump. La storia si basa sulle pressioni che Trump fece sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky per convincerlo ad avviare un’indagine sulle attività di Hunter Biden, con l’obiettivo di dimostrare che il padre Joe, allora vicepresidente di Obama, avesse abusato del suo potere per proteggere il figlio da alcune indagini anti-corruzione. In realtà avvenne il contrario: Biden fece pressioni perché venisse rimosso il predecessore di Ryaboshapka, ampiamente considerato compromesso e corrotto, pur sapendo che questo avrebbe potuto danneggiare l’azienda presso cui lavorava il figlio.
Secondo i Democratici statunitensi, peraltro, ad abusare del suo potere in tutta questa storia sarebbe stato Trump: tra le altre cose sospendendo alcuni importanti aiuti economici all’Ucraina per convincere Zelensky a fare quello che voleva lui, di modo da indebolire la candidatura di Joe Biden alle prossime elezioni presidenziali, e facendogli capire che non sarebbe potuto andare in visita ufficiale a Washington se non avesse acconsentito alle sue richieste.
Il tempismo dell’annuncio di Ryaboshapka, ha scritto il New York Times, ha sollevato diversi dubbi sul fatto che il procuratore ucraino, e in generale il governo di Kiev, stiano effettivamente cedendo alle pressioni del presidente Trump per riaprire l’indagine su Biden.