Mastercard e Visa hanno molti dubbi su Libra
Secondo il Wall Street Journal diversi partner di Facebook stanno rivedendo il loro impegno per la creazione della nuova valuta digitale, osteggiata da molti governi
Mastercard, Visa e altre aziende stanno rivalutando il loro impegno nel progetto Libra di Facebook, secondo diverse fonti consultate dal Wall Street Journal. L’iniziativa, annunciata nella primavera di quest’anno, ha l’obiettivo di creare una valuta digitale per semplificare i pagamenti online e slegarli dai classici schemi delle commissioni bancarie, ma ha suscitato grandi perplessità soprattutto da parte dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. Negli ultimi mesi i dubbi sono stati condivisi dagli amministratori delegati dei due più importanti circuiti per i pagamenti con carta di credito, rendendo ulteriormente incerto il futuro di Libra.
Facebook aveva annunciato Libra lo scorso giugno: è un progetto piuttosto ambizioso che dovrebbe funzionare attraverso un’associazione, con il controllo sulla valuta digitale. Il social network non gestirebbe direttamente Libra, ma potrebbe comunque guadagnare dall’iniziativa tramite la gestione di un sistema di pagamento (portafoglio digitale) che si chiamerà Calibra. Altre aziende, se lo vorranno, potranno fare altrettanto utilizzando la valuta.
Stando ai piani, la Libra Association sarà senza scopo di lucro e avrà il compito di supervisionare il progetto e lo sviluppo della valuta. Tra i suoi soci dovrebbe comprendere alcune delle aziende più grandi dei sistemi di pagamento come Visa, Mastercard, PayPal, Stripe, società che gestiscono ulteriori opzioni di pagamento, Vodafone e altri operatori telefonici.
A giugno era stato annunciato che ogni socio avrebbe collaborato con il versamento di un contributo, intorno ai 10 milioni di dollari, per costituire un fondo al quale agganciare Libra per mantenerla stabile. Nelle settimane dopo l’annuncio è però emerso che in realtà nessun socio ha ancora messo i soldi, e che si è limitato a firmare una lettera d’intenti non vincolante. Questa circostanza è stata confermata dal CEO di Visa, Al Kelly, che ha commentato la notizia dicendo: “È importante capire come stanno le cose: nessuno di noi ha messo il carro davanti ai buoi. Nessuno finora si è ufficialmente unito” a Libra.
Secondo le fonti consultate dal Wall Street Journal, per provare a rilanciare l’interesse dei potenziali soci, Facebook ha organizzato per giovedì 3 ottobre una riunione a Washington, nella quale saranno discussi dubbi e perplessità dei partecipanti. L’incontro avverrà a una decina di giorni di distanza da quello ufficiale del 14 ottobre a Ginevra, in Svizzera, dove è prevista la revisione dell’atto costitutivo della Libra Association e la nomina di un primo comitato direttivo, che avrà il compito di amministrare l’associazione.
Mark Zuckerberg, il CEO di Facebook, negli ultimi mesi si è impegnato molto per promuovere Libra, sostenendo che potrebbe cambiare per sempre il sistema dei pagamenti online, e in meglio dal suo punto di vista. Altre aziende hanno già sperimentato sistemi simili, anche se con modalità e scale diverse.
L’esperimento di maggior successo riguarda l’applicazione WeChat, che in Cina offre un sistema di pagamento piuttosto efficiente per gli acquisti online e per scambiare denaro con i propri contatti, senza dover ricorrere a numeri di carta di credito da inserire o ai classici bonifici con le coordinate bancarie. L’interesse iniziale per Libra da parte dei soci era proprio nato alla luce del successo dei sistemi utilizzati da WeChat, e dal timore di Mastercard, Visa e degli altri di rimanere tagliati fuori da un sistema di pagamento con oltre 2 miliardi di utenti, cioè gli iscritti a Facebook.
Nei mesi successivi all’annuncio, il progetto di Libra ha però raccolto numerose critiche e perplessità, soprattutto da parte di alcuni governi. La Commissione Europea ha richiesto maggiori informazioni sul progetto ritenendo che possa ledere la libera concorrenza online, considerate le dimensioni di Facebook e il fatto che controlla alcune delle app più utilizzate sul mercato come WhatsApp e Instagram. Il governo francese ha già annunciato di essere contrario all’iniziativa e di volerla bloccare. La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha chiesto chiarimenti e altrettanto ha fatto il Congresso degli Stati Uniti. Altri dubbi sono stati espressi dal governo indiano, potenzialmente uno dei mercati più grandi per Facebook.
Il Wall Street Journal scrive che alcuni soci della Libra Association hanno iniziato a rivedere il proprio impegno in seguito ad alcune richieste del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, che ha inviato a Mastercard, Visa e agli altri la richiesta di una analisi del sistema, per assicurare che Libra rispetti le regole contro il riciclaggio di denaro. Il timore delle aziende è che Libra porti a una maggiore attenzione da parte dei governi sulle loro attività, con implicazioni che potrebbero andare oltre il sistema di pagamento proposto da Facebook.
Nelle ultime settimane i soci di Libra Association hanno inoltre richiesto a Facebook più informazioni, chiedendo come il social network intenda contrastare le attività illecite che potrebbero essere svolte sfruttando la nuova valuta digitale. Le richieste hanno riguardato sia il riciclaggio di denaro sia il finanziamento di gruppi terroristici, ma la risposte fornite da Facebook sono state definite poco dettagliate e deludenti.
David Marcus, il dirigente di Facebook responsabile del progetto Libra, ha scritto su Twitter che alcune delle informazioni fornite dal Wall Street Journal non sono accurate. Ha per esempio smentito che Facebook non stia lavorando a sistemi per impedire usi distorti di Libra, e ha chiarito che il social network procede “con calma e sicurezza” per affrontare i problemi e le sfide poste dall’iniziativa.
Negli ultimi anni Facebook ha ricevuto numerose critiche per il modo con cui ha gestito i dati dei propri utenti, con evidenti violazioni della loro privacy che hanno portato a multe miliardarie e a indagini, ancora in corso, da parte del governo degli Stati Uniti. Il social network ha lavorato per migliorare le cose, ma mantiene comunque una reputazione piuttosto bassa, anche se le sue app sono utilizzate da miliardi di persone. Parte delle perplessità e dei ripensamenti dei soci della Libra Association derivano da questa circostanza, con la preoccupazione che essere collegati a Facebook possa danneggiare il proprio marchio. La preoccupazione è sentita soprattutto da aziende come Mastercard, Visa e PayPal, che gestendo buona parte dei pagamenti con carta al mondo hanno la necessità di mantenere un’alta fiducia da parte dei loro clienti.