Il Parlamento Europeo ha confermato che non appoggerà le candidature di due commissari europei
La commissione Giustizia del Parlamento Europeo ha confermato che non appoggerà le candidature di due commissari europei indicati da Ursula von der Leyen, cioè la romena Rovana Plumb e l’ungherese László Trócsányi. Le candidature di Plumb e Trócsányi erano già state respinte in un primo voto la settimana scorsa, confermato in una nuova votazione tenuta stamattina. È la prima volta che la commissione Giustizia respinge la candidatura di un commissario europeo (la possibilità di farlo è stata introdotta solo di recente). I nomi di Plumb e Trócsányi sono stati proposti dai loro paesi e accolti da von der Leyen, che non ha ancora reso noto cosa intenda fare.
.@EP_Legal voted that the two commissioners-designate (RO and HU) are unable to exercise his or her functions in accordance with the Treaties and the Code of Conduct. @EP_President will now ask what further steps @vonderleyen intends to take.
— Jaume Duch (@jduch) September 30, 2019
La commissione Giustizia ha il potere di approvare o respingere le candidature prima delle audizioni che ogni candidato deve sostenere davanti al Parlamento Europeo, nel caso individui dei potenziali conflitti di interesse. È quello che è avvenuto con Plumb, che secondo i membri della commissione non ha saputo giustificare un prestito da un milione di euro che in precedenza non aveva dichiarato, e per Trócsányi, che potrebbe avere conflitti di interesse con l’incarico che mantiene nello studio legale che ha fondato in Ungheria.
Plumb ha 59 anni e in passato è stata ministra del Lavoro, dell’Ambiente e dei Fondi europei. Attualmente è vicecapogruppo dei Socialisti al Parlamento Europeo. Era una delle persone coinvolte nelle inchieste per corruzione che nel 2017 riguardarono diversi politici di alto livello, ma il Parlamento romeno le garantì l’immunità. Von der Leyen l’aveva indicata come commissaria ai Trasporti.
Trócsányi ha 63 anni ed è stato professore universitario di diritto europeo e ambasciatore in vari paesi. Negli ultimi tempi è noto soprattutto per il suo incarico da ministro della Giustizia nel governo guidato da Viktor Orbán, che ha reso l’Ungheria uno stato semi-autoritario. Negli ultimi anni Trócsányi ha promosso leggi che hanno di fatto criminalizzato le ong che si occupano di migranti e portato alla chiusura della famosa Central European University. La parlamentare europea Liberale Sophie in ’t Veld ha detto al Guardian che considera la sua nomina «una provocazione». Von der Leyen l’aveva indicato come commissario alla Politica di vicinato e negoziati per l’allargamento.