Gli italiani da tenere d’occhio ai Mondiali di atletica
Iniziano venerdì: le uniche medaglie potrebbero arrivare da marcia e maratona, ma la nazionale ha diversi atleti che potrebbero sorprendere
La nazionale italiana di atletica leggera si presenterà ai Mondiali di Doha (Qatar), che inizieranno venerdì 27 settembre, con 66 atleti: 34 uomini e 32 donne. L’obiettivo sarà fare meglio delle ultime tre edizioni, in cui in tutto l’Italia ha ottenuto appena due medaglie: una di bronzo nel 2017 – Antonella Palmisano nella 20 chilometri marcia – e una d’argento nel 2013, con Valeria Straneo nella maratona.
Da anni il movimento dell’atletica italiana, un tempo fra i migliori in Europa, è stato criticato per la sua gestione poco efficiente, ma negli ultimi tempi la situazione sembra migliorata: le premesse per i Mondiali di Doha sono le migliori da parecchi anni a questa parte. La nazionale ha a disposizione diversi giovani talentuosi che nei prossimi anni potrebbero migliorarsi ulteriormente e avere qualche possibilità di medaglia alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e Parigi 2024.
Su tutti parliamo di Stefano Sottile nel salto in alto, Luminosa Bogliolo nei 110 metri a ostacoli e Yeman Crippa nelle discipline del mezzofondo, 5.000 e 10.000 metri. Oltre a loro ci sono alcuni atleti nel picco della loro carriera come Elena Giorgi e Davide Re, entrambi arrivati ai Mondiali in buone condizioni. Di seguito abbiamo raccolto tutti gli atleti che potrebbero ottenere risultati di rilievo, come entrare in una finale o aspirare a una medaglia.
Antonella Palmisano (20 chilometri marcia)
È l’atleta italiana più esperta e vincente che si presenta ai Mondiali. Ha 28 anni, viene da Taranto e la sua specialità è la marcia. La medaglia più importante della carriera l’ha ottenuta agli ultimi Mondiali del 2017 a Londra, in cui arrivò terza nella gara sui 20 chilometri con il record personale: un’ora, 26 minuti e 36 secondi. L’anno scorso ottenne lo stesso piazzamento agli Europei di Berlino. Alle Olimpiadi del 2016 arrivò invece quarta, a venti secondi dal podio. In questa stagione ha corso una sola volta sulla distanza dei 20 chilometri, a maggio in Lituania, e si è ritirata senza finire la gara (i marciatori corrono comunque pochissime gare ufficiali).
Parlando con Sky Sport ha raccontato che da settimane si sta allenando di sera per simulare le condizioni della gara di Doha, che si terrà di notte per via delle temperature proibitive del mattino e del pomeriggio.
Palmisano correrà la 20 chilometri marcia femminile domenica 29 settembre alle 22.30 ora italiana.
Stefano Sottile (salto in alto)
Ha 21 anni, è nato a Borgosesia (Vercelli) e fra gli uomini è l’atleta italiano che ha più possibilità di ottenere una medaglia. Dopo avere iniziato a gareggiare nel lancio del giavellotto, sei anni fa è passato al salto in alto, dove ha mostrato di avere un talento di livello mondiale: nel 2015 vinse i Mondiali under 18 saltando a 2 metri e 20 centimetri.
Negli anni successivi è stato frenato da diversi infortuni, e fino all’inizio di quest’anno il suo primato personale era rimasto quello dei Mondiali del 2015. Parlando alla Stampa di quel periodo, ha raccontato: «Continuavo a farmi male e quando stavo bene andavo alto ma buttavo giù tutto: le critiche sono state dure, anche dalla Federazione. E ci stavano. Per fortuna non sono uno che rimugina troppo. Anche se, l’anno scorso, dopo la microfrattura che mi ha fatto buttare la stagione, ho pensato: cosa vado avanti a fare?».
Negli ultimi mesi però Sottile è migliorato tantissimo, fino a saltare a 2 metri e 33 ai Campionati italiani di fine luglio: per più di un mese è stata la miglior prestazione mondiale della disciplina (poi superata di due centimetri da un saltatore bielorusso). Ai Mondiali di Doha cercherà di ottenere una medaglia. Nell’edizione del 2017 saltando la stessa misura sarebbe arrivato secondo.
Nella stessa gara ci sarà anche Gianmarco Tamberi, l’attuale detentore del record italiano di 2,39 metri e fino a qualche anno fa considerato uno dei più forti al mondo nella specialità. Dal 2016 in avanti ha avuto però diversi infortuni, e a parte alcune prestazioni occasionali non è più tornato ai livelli di tre o quattro anni fa. A marzo ha vinto gli Europei indoor saltando a 2,32 metri, ma da allora ha avuto altri piccoli infortuni.
Sottile e Tamberi parteciperanno alle qualificazioni del salto in alto martedì 1 ottobre alle 15.50.
Eleonora Giorgi (50 chilometri marcia)
Ha 30 anni, è di Milano e in carriera si è sempre dedicata alla distanza dei 20 chilometri, con discreti risultati ma anche alcune squalifiche per marcia scorretta nelle gare più importanti (le Olimpiadi del 2016, i Mondiali del 2015 e gli Europei dell’anno scorso). Da alcuni mesi si sta dedicando alla distanza più lunga, con ottimi risultati: nella sua prima gara disputata a maggio ad Alytus, in Lituania, ha dominato una gara di Coppa Europa stabilendo il primato europeo nella categoria, con 4 ore, 4 minuti e 50 secondi. Giorgi sarà avvantaggiata dall’assenza della primatista mondiale Liu Hong, che correrà soltanto la 20 chilometri, ma vale lo stesso discorso fatto per Palmisano: la gara finirà dopo le 3 di notte e potrebbe scombussolare il ritmo gara di molte atlete.
Giorgi correrà la 50 chilometri marcia sabato 28 settembre a partire dalle 22.30 ora italiana.
Yeman Crippa (5.000-10.000 metri)
Agli Europei del 2018 è stato di gran lunga il miglior atleta italiano nelle discipline su pista: è arrivato terzo nei 10.000 e quarto nei 5.000. È nato in Etiopia ma a cinque anni è stato adottato da una famiglia milanese che ha deciso di vivere in Trentino con alcuni bambini adottati negli orfanotrofi di Addis Abeba (la loro storia e quella di Crippa è raccontata in questo documentario). Viene da un’ottima stagione, in cui ha migliorato il suo record personale sui 5.000 metri portandolo a 13 minuti 7 secondi e 84 centesimi – un tempo di livello mondiale – e vinto l’ultima tappa di Coppa Europa sui 10.000. In entrambe le gare punta ad arrivare nei primi dieci posti, e se la gara girerà bene anche a una medaglia.
Crippa correrà nelle qualificazioni dei 5.000 venerdì 27 settembre intorno alle 19 ora italiana, mentre si è già qualificato per la finale dei 10.000 in programma domenica 6 ottobre alle 19.
Luminosa Bogliolo (110 metri a ostacoli)
Nata ad Albenga (Savona) nel 1995, è una delle migliori atlete italiane della stagione in corso, in cui ha vinto anche l’oro alle Universiadi. Bogliolo ha corso più volte sotto i 13 secondi, il limite al di sotto del quale vanno solo le atlete di livello internazionale, e sfiorato il record italiano di 12.78 per due centesimi. In una disciplina dominata dalle statunitensi e dalle giamaicane, Bogliolo può realisticamente puntare a entrare in finale: nel 2017 la medaglia di bronzo nella disciplina fu vinta con 12.72 secondi, a soli sei centesimi di distanza dal record personale stabilito a giugno.
Bogliolo correrà nelle qualificazioni dei 110 metri a ostacoli sabato 5 ottobre alle 16.15 ora italiana.
Staffetta della 4×400 femminile
La squadra titolare è composta soprattutto da Ayomide Folorunso e Maria Benedicta Chigbolu, e completata da due atlete fra Rebecca Borga, Giancarla Trevisan, Raphaela Lukudo, Alice Mangione e Marta Milani. La staffetta femminile viene da ottimi risultati in stagione, fra cui il bronzo agli Europei indoor a marzo, e l’obiettivo minimo sarà quello di entrare in finale per poi giocarsi una medaglia. Folorunso ha buone possibilità per arrivare alle fasi finali della gara individuale dei 400 ostacoli: ai Mondiali si presenta con 54.75, il nono tempo fra le iscritte (alla finale partecipano otto atlete).
Come da tradizione dei Mondiali, le staffette chiuderanno le gare su pista. Le qualificazioni della 4×400 femminile si correranno sabato 5 ottobre alle 19.
Alessia Trost e Elena Vallortigara (salto in alto)
Sono pochissime le categorie in cui la nazionale italiana ha due atlete di livello mondiale, e il salto in alto è una di queste. Trost ha 26 anni e fino a qualche anno fa era considerata una dei talenti migliori della specialità, ma negli ultimi tempi si è un po’ persa e il suo primato stagionale di 1.98 metri risale al 2013. Anche Vallortigara – che di anni ne ha 28 – era considerata un grande talento, ma fra il 2011 e il 2016 perse diverse stagioni fra infortuni e cambi di sede di allenamento. L’anno scorso fece invece una stagione eccezionale saltando a 2.02 metri, a solo un centimetro dal record italiano di Antonietta Di Martino. A giugno però si era procurata una distorsione alla caviglia destra, ed è tornata alle gare solo di recente. Sia per Trost sia per Vallortigara l’obiettivo minimo è entrare in finale.
Trost e Vallortigara parteciperanno alle qualificazioni del salto in alto in una delle prime gare dei Mondiali, venerdì 27 settembre alle 17.40.
Yassine Rachik e Daniele Meucci (maratona)
Parteciperanno entrambi alla maratona, con buone possibilità di arrivare nei primi dieci. Rachik – che ha 26 anni – viene dal bronzo ottenuto a sorpresa l’anno scorso agli Europei di Berlino ma soprattutto dall’ultima Maratona di Londra corsa in 2 ore 8 minuti e 5 secondi, quarta prestazione di sempre per un atleta italiano (e a soli 43 secondi dal record di Stefano Baldini). Rachik è nato in Marocco ma vive in Italia da quando ha dieci anni: sembra che l’iter burocratico per fargli ottenere la cittadinanza sia stato sbloccato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Meucci invece è uno degli atleti più esperti della nazionale: ha quasi 34 anni, che compirà due giorni prima della gara, e in carriera ha vinto soprattutto un oro agli Europei del 2014, sempre nella maratona. Ai Mondiali del 2017 arrivò quinto dopo una delle gare migliori della sua carriera.
La maratona maschile inizierà alle 23 ora italiana di sabato 5 ottobre.
Davide Re (400 metri)
È forse l’atleta italiano più costante della nazionale: pur non essendo considerato un talento di livello assoluto, da diversi anni migliora le sue prestazioni e un mese fa è diventato il primo italiano di sempre a correre i 400 metri in meno di 45 secondi, con un tempo di 44.77. Nato a Milano ma cresciuto a Imperia, ha 26 anni e fino ai 16 anni si era dedicato allo sci. Se riuscisse a ripetere i tempi degli ultimi mesi potrebbe ambire a entrare in finale: ai Mondiali di Doha non parteciperà il campione in carica e detentore del record mondiale, il sudafricano Wayde van Niekerk. Alla finale di due anni fa, a cui non si qualificò nemmeno un atleta bianco, l’ultimo tempo utile per qualificarsi fu 44.64, a 13 centesimi di distanza dal record personale di Re.
#atletica il VIDEO del #RECORD ITALIANO 🇮🇹 di DAVIDE RE: 44.77 nei 400 metri a La Chaux-de-Fonds, primo azzurro di sempre sotto i 45 secondi @Coninews @ItaliaTeam_it pic.twitter.com/grERvR4iiN
— Atletica Italiana (@atleticaitalia) June 30, 2019
Davide Re parteciperà alle qualificazioni nei 400 metri martedì 1 ottobre intorno alle 15.30.
E Filippo Tortu?
L’unico atleta italiano mai riuscito a scendere sotto i 10 secondi nei 100 metri viene da una stagione così così, e per i Mondiali non ha grandi obiettivi. «Non ci arrivo con la preparazione che avevamo programmato e che speravo di avere», ha detto di recente all’Ultimo Uomo.
A giugno Tortu si è infortunato al bicipite femorale sinistro dopo una corsa in California, ed è rientrato soltanto a fine agosto correndo in 10.21: un tempo buono ma appena sufficiente per superare le prime fasi a eliminazione dei Mondiali. Prima dell’infortunio aveva corso in 9.97, ma con un vento esageratamente a favore, e in 10.10. Tortu è comunque molto giovane, e di norma i velocisti entrano nella migliore fase della loro carriera intorno ai 25 anni: per vederlo migliorare e competere per una medaglia individuale ai Mondiali e alle Olimpiadi, se tutto filerà liscio, bisognerà aspettare ancora qualche anno. Tortu parteciperà anche alla staffetta della 4×100, di cui fa parte un altro atleta italiano di buon livello – Marcell Jacobs – e che proverà a entrare in finale.