Almeno 20 persone sono morte in Indonesia durante alcune proteste nella provincia di Papua
Almeno 20 persone sono morte in Indonesia durante alcune violente proteste nella provincia di Papua, causate dalla notizia – non confermata – secondo la quale un insegnante proveniente da un’altra provincia avrebbe chiamato “scimmia” uno studente locale. Tre persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco dalla polizia, dice Associated Press, mentre almeno 16 civili sono morti a Wamena dopo essere rimasti intrappolati in case o negozi a cui era stato appiccato il fuoco.
La notizia del presunto insulto razzista è stata smentita dalla polizia, che ha detto di non aver trovato riscontri: il capo della polizia di Wamena Rudolf Alberth Rodja l’ha definita una bufala, chiedendo ai cittadini di non crederci. Ciononostante una folla di diverse centinaia di persone si è radunata nella città per dare fuoco a case, negozi e automobili. Le proteste sono arrivate pochi giorni dopo che le proteste scoppiate ad agosto contro le discriminazioni nelle province più orientali dell’Indonesia sembravano essersi placate. La Papua e la Nuova Guinea sono regioni etnicamente diverse rispetto al resto dell’Indonesia, e gli scontri con le autorità centrali sono frequenti.