La bambina uccisa dalla polizia a Rio de Janeiro
Ágatha Vitória Sales Félix è morta per un proiettile vagante durante l'inseguimento di un sospettato, ma non è un caso isolato e ci sono molte proteste
Venerdì notte a Rio de Janeiro, in Brasile, una bambina di 8 anni è stata uccisa da un proiettile vagante sparato dalla polizia. La bambina, di nome Ágatha Vitória Sales Félix, era a bordo di un furgone insieme alla mamma, nei pressi della favela Alemão, in cui abitava, quando è stata raggiunta alla schiena dal proiettile. Non è morta sul colpo, ma soltanto dopo essere stata trasportata in ospedale: la sua morte ha provocato grandi proteste a Rio e in tutto il Brasile, perché è la quinta volta che un minorenne viene ucciso dalla polizia quest’anno.
Sabato gli abitanti della favela Alemão, una delle più povere della città, hanno manifestato in centinaia per protestare contro le violenze della polizia e per chiedere giustizia per la morte di Ágatha Vitória Sales Félix. La polizia ha detto in un comunicato che l’uccisione della bambina è avvenuta per sbaglio mentre gli agenti stavano sparando a un sospetto criminale che era a bordo di una moto. Secondo la polizia, la sparatoria sarebbe avvenuta in risposta a un attacco, ma ci sono opinioni contrastanti a proposito. Secondo quanto detto dallo zio della bambina ai media locali, infatti, la polizia avrebbe sparato a un motociclista disarmato che non si era fermato al loro segnale. Non ci sarebbe stato uno scontro a fuoco e gli unici proiettili sarebbero stati sparati dagli agenti di polizia. Sulla vicenda comunque la polizia ha aperto un’indagine.
Secondo gli abitanti di Alemão la morte di Ágatha Vitória Sales Félix sarebbe da imputare alle politiche molto repressive messe in atto da circa un anno dal governatore dello stato di Rio de Janeiro Wilson Witzel, in carica dallo scorso gennaio. Witzel, vicino al presidente brasiliano di estrema destra Jair Bolsonaro, è stato eletto promettendo di estirpare la criminalità da Rio, anche a costo di utilizzare metodi molto violenti.
Dopo la propria elezione, Witzel aveva espresso posizioni molto controverse tra cui quella in cui prometteva che avrebbe fatto “massacrare” le gang criminali delle favelas, utilizzando anche cecchini a bordo di elicotteri che sparassero a chiunque fosse in possesso di un’arma. Witzel per ora non ha commentato personalmente l’uccisione della bambina, mentre il suo ufficio ha diffuso un comunicato in cui si è detto «profondamente dispiaciuto». Secondo Witzel questa politica repressiva avrebbe fatto scendere del 21 per cento il tasso di omicidi nella città, ma da gennaio ad agosto gli omicidi da parte della polizia nello stato di Rio sono stati 1.249, il 16 per cento in più rispetto al 2018.