Il paesino che SpaceX vuole comprare per arrivare su Marte
La società vuole ingrandire le sue attività in Texas per sperimentare le astronavi, ma c'è di mezzo un piccolo centro abitato
Prima di realizzare il suo ambizioso piano di colonizzare Marte, la compagnia spaziale statunitense SpaceX di Elon Musk deve fare i conti con un problema molto terrestre. La società sta cercando infatti di comprare e poi sgombrare un piccolo abitato nel sud del Texas, dove ha avviato i primi test per la costruzione di Starship, la grande e potente astronave con cui conta di raggiungere un giorno il suolo marziano. La sperimentazione dei motori e del resto delle attrezzature si sta rivelando più turbolenta del previsto, al punto da mettere a rischio la sicurezza della zona. SpaceX vorrebbe diventasse disabitata, anche se non tutti i residenti sono d’accordo.
Boca Chica si trova nella contea di Cameron, la più meridionale dello stato del Texas: guardando una cartina, è la punta che confina con il Messico. Il paesino (tecnicamente un “hamlet”, cioè un borgo) conta poco meno di 30 abitanti, distribuiti in una manciata di case a pochi chilometri di distanza dalla spiaggia e dalle acque del Golfo del Messico.
Dal 2014 nella zona è diventata sempre più consistente la presenza di SpaceX, che ha ottenuto dall’amministrazione locale il permesso di costruire una base di lancio per i suoi test e in futuro, eventualmente, uno spazioporto vero e proprio. L’area di lancio è a qualche chilometro da Boca Chica, in direzione della spiaggia, mentre nei pressi dell’abitato l’azienda ha costruito hangar e uffici.
L’area è strategica per i piani di SpaceX, che sta sperimentando nella zona la costruzione e i primi lanci di Starship. A fine agosto, ha condotto con successo un test del prototipo Starhopper, che ha raggiunto un’altezza di circa 150 metri.
Le prove, che coinvolgono l’impiego di razzi ancora da perfezionare, non sono esenti da rischi e di recente hanno portato a un incendio di un’area cespugliosa nei pressi di Boca Chica. Le cose potrebbero peggiorare in futuro, quando i razzi sperimentati saranno più potenti, e la presenza del piccolo abitato sarebbe una complicazione per ottenere i permessi necessari dalle autorità per la sicurezza del volo. Da qui la decisione di comprarsi l’intero Boca Chica.
La scorsa settimana SpaceX ha inviato ai residenti una proposta di acquisto della loro abitazione. Nella lettera si spiega che le pratiche saranno gestite da JLL, una società immobiliare indipendente che si occuperà di fare le valutazioni delle case. A ogni proprietario sarà offerto il triplo del valore stimato dalle perizie, e i costi per la parte burocratica saranno interamente a carico di SpaceX.
La lettera specifica che la proposta non è negoziabile, probabilmente nella speranza che la maggior parte dei residenti decida di chiudere subito l’accordo, senza chiedere più denaro. L’offerta comprende inoltre un bonus, che farebbe contenti molti appassionati di esplorazioni spaziali, ma difficilmente gli abitanti più anziani di Boca Chica:
SpaceX si rende conto che la vicinanza alle sue attività abbia offerto un’opportunità unica per vivere da vicino lo sviluppo di ciò che sarà il razzo più avanzato mai costruito. Come segno di apprezzamento del vostro sostegno, offriremo a tutti gli abitanti che accetteranno l’offerta l’opportunità di mantenere questo legame con lo sviluppo di Starship, invitandoli ad assistere ai futuri lanci privati non aperti al pubblico.
Business Insider ha intervistato gli abitanti di Boca Chica e ha rilevato che i proprietari di una decina di immobili non sono disposti ad accettare l’offerta, per motivi che possono essere ricondotti alla sua entità economica. Molti ritengono che tre volte il prezzo della casa non sia un trattamento equo, considerato che diversi sono abitanti della zona da decine di anni e non immaginavano di doversi trasferire. La zona è inoltre vicina a una spiaggia e questo secondo i proprietari dovrebbe essere considerato nella valutazione del valore delle case.
L’offerta, dice sempre la lettera inviata da SpaceX, ha una validità di un paio di settimane, quindi gli abitanti avranno tempo fino al 26 settembre per decidere che cosa fare. Nella proposta non sono contenute molte informazioni su cosa potrebbe accadere nel caso di un mancato accordo: di solito in casi come questi, dove ci sono permessi e concessioni di mezzo, si avviano contenziosi legali che possono portare agli espropri.