La Camera ha negato l’autorizzazione all’arresto per il deputato Diego Sozzani di Forza Italia
La Camera dei Deputati ha negato l’autorizzazione a procedere all’arresto ai domiciliari per il deputato Diego Sozzani, di Forza Italia. Da maggio Sozzani è indagato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti dalla procura di Milano, che lo accusa di avere ricevuto una tangente da 10mila euro – sotto forma di consulenza fittizia – dall’imprenditore Daniele D’Alfonso, coinvolto in vari casi di corruzione in Lombardia. Sozzani si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di non avere mai ricevuto i soldi.
Per legge, nessun parlamentare italiano può subire una limitazione della libertà personale – come ad esempio l’arresto ai domiciliari o altre misure cautelari – a meno che lo permetta esplicitamente la camera a cui appartiene. A luglio la Giunta per le autorizzazioni della Camera aveva votato a favore della richiesta della procura di Milano, quindi dei domiciliari. Oggi però, nel voto finale in aula a scrutinio segreto, 309 deputati hanno votato per respingere la richiesta della procura, e solo 235 per accoglierla.
Francesco d’Uva, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, si è lamentato del fatto che la maggioranza avesse deciso di votare a favore dell’autorizzazione a procedere: «Spiace constatare che nel segreto dell’urna singoli parlamentari non abbiano seguito le indicazioni di voto del proprio gruppo». L’avvocata di Sozzani ha detto ad all’Adnkronos che il voto «ci concede un po’ di tranquillità per preparare la difesa senza la fretta che consegue a una misura cautelare».