La colonna sonora di “C’era una volta…a Hollywood”
Le canzoni del nuovo film di Quentin Tarantino, in una playlist comprensibilmente molto anni Sessanta
C’era una volta…a Hollywood è il nuovo film diretto da Quentin Tarantino, nei cinema italiani da oggi. Tra le tante peculiarità di Tarantino, un regista che si occupa in modo quasi maniacale di qualsiasi aspetto di ogni suo film, c’è una grande attenzione alle canzoni. Tarantino viene descritto come un grande conoscitore di musica e nei suoi film alterna canzoni famose, spesso citando indirettamente altre scene che in passato avevano usato quelle canzoni, a canzoni molto più di nicchia, che in certi casi tornano almeno di moda o diventano famose proprio grazie a lui. Succede anche in C’era una volta…a Hollywood: ne parliamo per due paragrafi, ma se pensate che “scrivere di musica è come ballare di architettura“, potete scendere in fretta fino alla colonna sonora, e ascoltarla.
C’era una volta…a Hollywood è un film ambientato in un passato ben definito: bisognava decidere quindi se scegliere solo canzoni che si potevano effettivamente sentire allora, a fine anni Sessanta, o se fare scelte anacronistiche, come a volte capita nei film. Mary Ramos, la coordinatrice musicale della maggior parte dei film di Tarantino (colei che insieme a lui sceglie le canzoni e come e quando usarle), ha raccontato a Rolling Stone che in C’era una volta…a Hollywood «non c’è nessuna canzone uscita dopo il 1969», nonostante molti artisti avessero proposto di realizzare canzoni inedite o di «interpretare cover di brani usciti in quegli anni».
Pitchfork, uno dei più noti siti di musica al mondo, ha scritto che la musica del nuovo film di Tarantino è un «morbido vortice, bella anche quando è brutta, un incontrovertibile e spesso angosciante mixtape di canzoni dall’epoca d’oro del rock’n’roll, chiacchiericci radiofonici e canzoncine delle pubblicità». Tra i «gruppi minori della seconda metà degli anni Sessanta» presenti nella colonna sonora Pitchfork cita i Buchanan Brothers, Roy Head and the Traits e i Box Tops. Tra gli autori più famosi ci sono invece i Deep Purple, Neil Diamond e Simon e Garfunkel. Sul New York Times, A.O. Scott ha scritto che «la musica che sentiamo non è la colonna sonora di una ribellione, ma l’antologia di una rivolta».
In questa versione della colonna sonora, quella ufficiale di Spotify, ci sono anche dei commenti di Tarantino.
Sempre per Spotify, qualche settimana fa Tarantino aveva scelto le sue canzoni preferite tra quelle dei suoi film.