47 persone accusate di avere fatto parte del gruppo terroristico basco ETA hanno patteggiato

(Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)
(Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)

Lunedì 47 persone accusate di avere fatto parte di ETA, gruppo terrorista e separatista dei Paesi Baschi oggi dissolto, hanno patteggiato durante il processo in corso contro di loro all’Audiencia Nacional, alto tribunale spagnolo con sede a Madrid. L’udienza è durata solo 25 minuti. Gli imputati hanno accettato un accordo raggiunto in precedenza tra i loro avvocati e la Procura generale spagnola, che prevedeva che se loro si fossero dichiarati colpevoli dei reati di cui erano accusati avrebbero avuto in cambio una significativa riduzione della pena. La maggior parte degli imputati sarà condannata a due anni di carcere. Nessuno comunque andrà in prigione, visti gli anni di carcerazione preventiva già scontati dal 2014 a oggi.

Le 47 persone che hanno patteggiato sono soprattutto avvocati. Erano membri di una rete chiamata “koordinazioa taldea”, nome in basco che significa “gruppo di coordinamento”, che aveva l’obiettivo di mantenere attivi e «con un atteggiamento perenne di lotta» i membri di ETA che si trovavano in carcere. Questa rete operava anche contro quei detenuti che mostravano l’intenzione di collaborare con lo stato per migliorare la propria situazione dentro alla prigione.

ETA ha dichiarato un cessate il fuoco permanente nel 2011 e ha annunciato la sua completa dissoluzione nel 2018.

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