Migliaia di persone sono scese in piazza a Hong Kong per il 15esimo weekend di fila per manifestare a favore della democrazia
Stamattina decine di migliaia di persone sono scese nel centro di Hong Kong per il 15esimo weekend di fila per manifestare a favore della democrazia. Come di consueto ci sono stati scontri fra la polizia e i manifestanti: Bloomberg scrive che i manifestanti hanno lanciato bombe molotov contro i poliziotti, che hanno risposto con gas lacrimogeno e cannoni ad acqua. Secondo il South China Morning Post, che sta seguendo le proteste con un liveblog, una frangia più radicale dei manifestanti ha attaccato due stazioni della metro. Centinaia di manifestanti stanno invece protestando davanti all’ambasciata del Regno Unito, che controllava Hong Kong fino al 1997, chiedendo di fare pressione sul governo cinese affinché rispetti l’indipendenza della città.
Protesters throw petrol bombs at Hong Kong's government headquarters. Police respond with tear gas https://t.co/hcxBzWWxZV pic.twitter.com/FSwnvjjRHE
— Bloomberg Asia (@BloombergAsia) September 15, 2019
Le ultime proteste di Hong Kong – un territorio controllato dalla Cina, ma che storicamente ha sempre conservato una propria identità e autonomia – sono cominciate lo scorso giugno e inizialmente riguardavano l’emendamento a una legge sull’estradizione che avrebbe consentito di processare nella Cina continentale gli accusati di alcuni crimini gravi, come lo stupro e l’omicidio. La legge è stata poi ritirata ai primi di settembre, ma le proteste non si sono fermate. Ad aprile c’erano state alcune prime manifestazioni, ma solo all’inizio dell’estate sono diventate una cosa di massa, con migliaia di persone in strada ad ogni raduno.