Tra aprile e giugno l’occupazione è cresciuta, la disoccupazione è calata, ma sono diminuite le ore lavorate
Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’ISTAT, nel secondo trimestre del 2019 il tasso di disoccupazione è calato dello 0,4 per cento, scendendo al 9,9 per cento, mentre il tasso di occupazione è salito dello 0,6 per cento. Significa che tra aprile e giugno il numero di persone al lavoro rispetto ai tre mesi precedenti è aumentato di 130 mila unità e i disoccupati sono calati di circa 10 mila unità. Allo stesso tempo le ore lavorate, cioè la quantità di tempo trascorsa dai dipendenti al lavoro, è calata dello 0,1 per cento rispetto ai primi tre mesi dell’anno.
Dai dati di oggi emerge anche che i lavoratori a tempo pieno sono diminuiti rispetto allo stesso trimestre del 2018 di 5mila unità. L’aumento è dato solo dagli occupati part time (involontario, e questo dice molto). #Istat pic.twitter.com/87u9thblQu
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) September 12, 2019
Messi insieme, questi dati significano che un numero crescente di lavoratori si divide una quantità di ore di lavoro in diminuzione. Secondo l’ISTAT, rispetto a un anno fa, ogni dipendente italiano oggi lavora in media lo 0,9 per cento di ore in meno. Questo fenomeno è di solito la conseguenza della creazione di contratti più o meno precari e di forme di part-time involontario. Si tratta di un fenomeno particolarmente pronunciato a partire dalla crisi economica. Anche se il numero di persone al lavoro è tornato ai livelli pre-crisi, infatti, quello delle ore lavorate è rimasto inferiore.
In altre parole, in Italia si continua a lavorare meno rispetto agli anni che hanno preceduto la recessione, anche se al lavoro ci sono più persone.