È morto Robert Mugabe
Aveva governato lo Zimbabwe per quasi quarant'anni, instaurando un regime autoritario: aveva 95 anni
L’ex presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe è morto a Singapore all’età di 95 anni. Mugabe era stato al potere per 37 anni e si era dimesso nel 2017 dopo l’intervento dell’esercito. Negli anni Ottanta era stato primo ministro dello Zimbabwe, e poi dal 1987 ne era diventato presidente instaurando un duro regime dittatoriale.
It is with the utmost sadness that I announce the passing on of Zimbabwe's founding father and former President, Cde Robert Mugabe (1/2)
— President of Zimbabwe (@edmnangagwa) September 6, 2019
La fine del suo regime era iniziata nel novembre del 2017, quando Mugabe aveva destituito Emmerson Mnangagwa, l’ex vicepresidente ed ex capo dei servizi di sicurezza soprannominato “coccodrillo”. Mnangagwa aveva lasciato immediatamente il paese per paura di essere arrestato, ma il gesto di Mugabe non era stato apprezzato da diversi generali, che lo avevano interpretato come un modo per aprire la strada della successione alla presidenza a Grace, moglie del presidente.
Pochi giorni dopo la destituzione di Mnangagwa erano intervenuti i militari, occupando la sede della televisione nazionale e mettendo agli arresti domiciliari Mugabe. Anche il suo partito, Zanu-PF, gli aveva tolto la presidenza e annunciato che se non si fosse dimesso da presidente ne avrebbe chiesto l’impeachment.
Mugabe nacque il 21 febbraio del 1924 a Harare, nell’allora Rhodesia meridionale. Si laureò in scienze politiche in Sudafrica, dove entrò in contatto con le idee marxiste. Dopo aver fatto parte del Partito Nazionaldemocratico (NDP), che in seguito divenne Unione Popolare Africana di Zimbabwe (ZAPU), nel 1963 ne uscì per aderire all’Unione Nazionale Africana di Zimbabwe (ZANU), di cui divenne segretario. Nel 1964 venne arrestato e condannato a dieci anni di carcere a causa delle sue posizioni in favore della lotta armata per ottenere l’indipendenza del paese. Dopo essere stato liberato, nel 1976 si rifugiò in Mozambico dove assunse anche la guida dell’ala paramilitare dello ZANU. Nel 1976 ZANU e ZAPU si unirono e costituirono il Patriotic Front (PF).
Dopo anni di lotta armata, nel 1979 iniziarono i negoziati tra il Patriotic Front e i leader della Rhodesia meridionale, che portarono nel 1980 all’indipendenza del paese, che venne rinominato Zimbabwe. Mugabe divenne primo ministro, mentre il primo presidente fu Canaan Banana. Nel 1987 venne abolita la figura del primo ministro e Mugabe divenne presidente, carica che mantenne fino al 2017.
Gli anni della sua lunga presidenza furono molto controversi e Mugabe fu accusato di repressione del dissenso, corruzione, persecuzione delle minoranze etniche, appropriazione personale degli aiuti internazionali e violazioni dei diritti umani. Dopo la sua destituzione, grazie a un accordo con i militari autori del colpo di stato, ottenne l’immunità per lui e per la moglie Grace, che per diverso tempo era stata la principale candidata a diventare nuova presidente dello Zimbabwe. Negli ultimi mesi era molto malato, e dallo scorso aprile era ricoverato in un ospedale di Singapore.