Chi era Peter Lindbergh
Tra i più apprezzati del Novecento, soprattutto per i famosi ritratti in bianco e nero di top model come Naomi Campbell, Cindy Crawford e Kate Moss
Questo articolo è stato scritto il 4 settembre 2019.
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È morto a 74 anni Peter Lindbergh, uno dei fotografi di moda più importanti del Novecento.
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Lindbergh era noto soprattutto per le fotografie di moda in bianco e nero, raffinate e cinematografiche, di modelle famosissime, tra cui Naomi Campbell, Linda Evangelista, Cindy Crawford, Milla Jovovich e Kate Moss (immagini che probabilmente ha visto anche chi non si interessa di moda). Tra i suoi ultimi lavori ci sono le 15 immagini di copertina del numero di settembre dell’edizione britannica di Vogue (quella ora in edicola). A sceglierlo erano stati il direttore Edward Enninful e la Duchessa del Sussex Meghan Markle, che ha collaborato come ospite al numero dedicato alle donne che stanno cambiando il mondo.
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Oltre che per la sua riconosciuta bravura, Lindbergh era stato scelto per alludere a una sua vecchia copertina per Vogue britannico, una delle più celebri della storia della moda: quella del numero di gennaio 1990, in cui erano ritratte in bianco e nero le “supermodel” dell’epoca Cindy Crawford, Naomi Campbell, Tatjana Patitz, Christy Turlington e Linda Evangelista.
Sempre di recente Lindbergh aveva realizzato anche il calendario Pirelli 2017 (ma se ne era occupato anche nel 1966 e nel 2002): ne era venuta fuori una versione un po’ diversa dal solito, con un gruppo di attrici e una professoressa di scienze politiche, tutte vestite e con un’età compresa tra i 27 e i 71 anni.
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Lindbergh era nato il 23 gennaio 1944 nella città polacca di Leszno, all’epoca in Germania, e cresciuto a Duisburg, dove aveva iniziato a lavorare come vetrinista di un grande magazzino. A 18 anni si era trasferito in Svizzera, poi a Berlino e poi ad Arles, in Francia, la città dove aveva vissuto quello che definiva «il suo idolo», Vincent van Gogh. Lindbergh ci rimase per sette mesi, poi riprese a viaggiare per due anni tra Spagna e Marocco. Tornato in Germania studiò pittura all’università di arte di Krefeld e nel 1969, quando era ancora uno studente, tenne la sua prima mostra nella rinomata galleria Denise René/Hans Mayer. Iniziò a occuparsi di fotografia due anni dopo, nel 1971, come assistente del fotografo Hans Lux.
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Nel 1978 si trasferì a Parigi e iniziò a lavorare per Vogue: prima per l’edizione italiana, poi per quelle inglese, francese, tedesca e americana. Negli anni Ottanta divenne uno dei più conosciuti fotografi di moda grazie allo stile minimale, elegante, che prendeva spunto dal cinema tedesco e dalla danza. Lindbergh si ispirava a documentaristi come Dorothea Lange, Henri Cartier-Bresson e Garry Winogrand, e ritraeva i suoi modelli in pose naturali, senza fronzoli, con poco trucco, riducendoli all’essenziale, creando un’estetica che si impose a lungo nel mondo della moda e della pubblicità. Nella sua carriera ha collaborato con le riviste più importanti come il New Yorker, Vanity Fair, Rolling Stone e Harper’s Bazaar, ha realizzato le campagne pubblicitarie di numerosi e importanti marchi di moda, tra cui Calvin Klein, Giorgio Armani e Prada, e ha ritratto persone famose come Catherine Deneuve, Mick Jagger, Charlotte Rampling, Tina Turner, John Travolta, Madonna e Sharon Stone, tra gli altri. I suoi lavori sono conservati nei musei più importanti al mondo, come il MoMa’s PS1 di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Centre Pompidou di Parigi.
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