Chi sono i russi con cui trattò la Lega
Buzzfeed sostiene di aver identificato i due russi che promisero a Gianluca Savoini di finanziare illegalmente la Lega, e scrive che sono molto vicini a Vladimir Putin
Il giornale online Buzzfeed News, insieme al sito di giornalismo investigativo Bellingcat e al giornale russo The Insider, sostiene di aver scoperto l’identità di due dei tre uomini russi che lo scorso 18 ottobre discussero con Gianluca Savoini, collaboratore di Matteo Salvini, la possibilità di finanziare illegalmente la campagna elettorale della Lega con 65 milioni di euro. I due uomini sarebbero Andrey Yuryevich Kharchenko e Ilya Andreevich Yakunin, due personaggi misteriosi ma con vari collegamenti con la cerchia di persone più vicina al presidente russo, Vladimir Putin. I due, per esempio, sarebbero in rapporti con Aleksandr Dugin, l’ideologo di estrema destra molto apprezzato da Putin, e con Vladimir Pligin, importante dirigente del partito Russia Unita che sostiene il presidente Putin (Pligin è stato l’autore del testo di legge che ha portato all’annessione della Crimea).
Gli altri partecipanti all’incontro – oltre a un terzo russo non ancora identificato – erano Gianluca Savoini, fondatore dell’Associazione Lombardia-Italia e consigliere di Matteo Salvini per la Russia, l’avvocato Gianluca Meranda e Francesco Vannucci, un consulente finanziario. Nel corso dell’incontro, avvenuto al Metropol Hotel di Mosca durante una visita di Salvini in Russia, Savoini e gli italiani avevano chiesto ai russi di finanziare la campagna elettorale della Lega in vista delle elezioni europee con 65 milioni di euro, da distrarre da una compravendita di petrolio. L’intero incontro era stato registrato e lo scorso luglio il giornalista di Buzzfeed Alberto Nardelli ne ha raccontato i contenuti basandosi sulla registrazione (di cui ha pubblicato diversi brani). Qualche mese prima l’Espresso aveva dato notizia dello stesso incontro. Nella registrazione si sentono i partecipanti all’incontro dire che sono consapevoli di compiere un atto illegale e discutere i dettagli dell’operazione finanziaria.
I giornalisti e analisti di Buzzfeed, Bellingcat e The Insider sostengono di aver potuto confermare l’identità dei due russi comparando le voci registrate durante l’incontro con altre registrazioni. La voce di Yakunin è stata campionata da una sua intervista televisiva del dicembre 2017, mentre quella di Karachenko è stata registrata durante un’intervista telefonica avvenuta il mese scorso. Secondo l’analisi condotta da Bellingcat, le voci dei due uomini sono sostanzialmente identiche a quelle dei due uomini che si trovavano al Metropol Hotel. Le registrazioni sono state inviate ad alcuni specialisti dell’Università di Denver, in Colorado, che hanno confermato.
Tra i due, Yakunin sembra quello con i collegamenti e le amicizie di rango più elevato. Nel 2002 lavorò per una società fondata da Pligin (l’importante politico di Russia Unita) e da allora ha collaborato con alcune delle più grandi società del paese, molte delle quali controllate direttamente dal governo. Yakunin ha lavorato per esempio per Gazprom, la grande società pubblica dell’energia, e per le ferrovie nazionali. È Yakunin che in diversi momenti della conversazione registrata al Metropol parla della necessità di «consultare Pligin» prima di procedere con l’affare.
L’altro russo identificato da Buzzfeed, Kharchenko, è una persona più misteriosa e sembra essere più un intellettuale o un propagandista. Secondo i media russi, Kharchenko è un funzionario del Movimento Internazionale Euroasiatico, un gruppo di estrema destra fondato dal filosofo Aleksandr Dugin. In passato Dugin è stato relatore della tesi di dottorato in filosofia di Kharcengo. Oggi però il suo nome non compare nel sito dell’organizzazione di Dugin e, secondo due fonti consultate da Buzzfeed non risulta che Kharchenko abbia percepito alcuna forma di reddito negli ultimi cinque anni.
In un’intervista con il giornale The Insider, Kharchenko ha spiegato l’assenza di informazioni sul suo conto dicendo che spesso scrive utilizzando uno pseudonimo (che però non ha voluto specificare). Kharchenko ha viaggiato con Dugin in diverse occasioni e, durante una visita in Turchia, avrebbe usato un “passaporto di servizio”: un tipo di documento, scrive Buzzfeed, che di solito viene utilizzato da funzionari pubblici. L’ultimo partecipante all’incontro non ancora identificato è il terzo russo che i presenti chiamano semplicemente “Yuri”.