Chi sono i finalisti del Booker Prize, il più importante premio letterario britannico
Sono stati annunciati a Londra i sei finalisti del Booker Prize, il più importante premio letterario britannico; sono ammessi tutti i romanzi scritti originariamente in inglese e pubblicati in Regno Unito e in Irlanda. Quest’anno la giuria, presieduta da Peter Florence, fondatore del festival letterario di Hay, in Galles, ha selezionato The Testaments, il seguito del Racconto dell’ancella della canadese Margaret Atwood e tradotto in Italia come I Testamenti; Ducks, Newburyport della statunitense Lucy Ellmann; Girl, Woman, Other della anglo-nigeriana Bernardine Evaristo; An Orchestra of Minorities del nigeriano Chigozie Obioma; Quichotte dell’indiano naturalizzato britannico Salman Rushdie; 10 Minutes 38 Seconds in This Strange World (I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo) della anglo-turca Elif Shafak. Il vincitore, scelto tra 151 proposte, sarà annunciato sempre a Londra il 14 ottobre.
Negli ultimi anni il premio era stato molto criticato per la predominanza degli scrittori americani, che quest’anno è stata decisamente ridotta. Ci sono due scrittori affermati a livello internazionale come Rushdie e Atwood, che avevano già vinto il premio rispettivamente nel 1981 con I figli della Mezzanotte e nel 2000 con L’assassino cieco, e uno scrittore nigeriano dopo che per quattro anni non c’erano stati autori africani; Shafak è nata in Turchia e l’inglese è la sua seconda lingua mentre Evaristo ha scritto il suo romanzo in versi sciolti. La scorsa edizione era stata vinta da Milkman della scrittrice irlandese Anna Burns; uscirà in italiano il 15 settembre.
Da quest’anno il premio è tornato a chiamarsi semplicemente “Booker Prize”, dopo 18 anni in cui era stato chiamato “Man Booker Prize” per via del suo sponsor principale.