A Praga si litiga per una statua
Quella dedicata al maresciallo dell'Armata Rossa Ivan Konev: è considerato un eroe in Russia ma un po' meno in Repubblica Ceca, anche se partecipò alla liberazione del paese dai nazisti
Dopo l’ultimo di una lunga serie di atti vandalici, alcuni giorni fa il sindaco di un distretto di Praga ha deciso di coprire la statua del maresciallo dell’Armata Rossa Ivan Konev che si trova in un parco pubblico della città. Konev fu tra quelli che durante la Seconda guerra mondiale guidò l’offensiva per liberare Praga dai nazisti, ma che, secondo alcuni storici, partecipò alla pianificazione dell’invasione della Cecoslovacchia nell’agosto 1968 quando centinaia di migliaia di soldati e di carri armati entrarono a Praga per fermare le ribellioni contro la dittatura comunista. È considerato un eroe in Russia, ma un po’ meno in Repubblica Ceca e l’amministrazione locale ha fatto sapere che non è più disposta a ripulire dalla vernice e dai graffiti la statua di Praga. La decisione, però, non è piaciuta a molti sostenitori della Russia e il sindaco che ha ordinato la copertura della statua ora ha una scorta di polizia.
Ondřej Kolář, sindaco del distretto dove si trova la statua, ha dichiarato di essere stato ripetutamente minacciato di morte per la sua decisione di coprirla e di essere stato costretto ad accettare la scorta della polizia: «La gente chiamava il mio ufficio, minacciando persino i miei assistenti. Alcune persone sono anche venute al municipio, chiedendo agli addetti alla reception dove mi trovassi per potermi picchiare».
La statua fu commissionata durante la guerra fredda dal regime comunista che governava l’ex Cecoslovacchia, come riconoscimento a Konev per aver liberato Praga dall’occupazione nazista nel 1945. Ma quella del maresciallo è una figura controversa nella Repubblica Ceca, dove il sentimento anti-russo e anti-comunista è ancora molto forte: Konev fu coinvolto nella repressione della rivolta ungherese del 1956, nella costruzione del muro di Berlino e, secondo alcuni storici, anche nella pianificazione della violenta invasione della Cecoslovacchia del 1968 contro i ribelli che si opponevano al regime comunista, poi culminata nella “primavera di Praga”. Nel 2018 il municipio modificò la targa alla base della statua, per ricordare il ruolo di Konev anche in questi altri eventi storici, molto controversi, e già allora vi furono delle proteste.
Negli ultimi anni il monumento è stato più volte danneggiato: il mese scorso era stato macchiato con della vernice rossa e alla base era stato scritto: “No al maledetto maresciallo! Non dimenticheremo mai”. Kolář aveva poi dichiarato che il consiglio non sarebbe più intervenuto per riparare il danno.
La scorsa settimana, la statua è stata dunque coperta da un telo sostenuto da un grande telaio, che è stato strappato già tre volte dal momento in cui è stato montato. Sabato due uomini sono stati arrestati e accusati di aver danneggiato la copertura: i media locali hanno attribuito il danno agli “attivisti” filo-russi. L’ambasciata russa di Praga ha criticato pubblicamente la decisione di Kolář di coprire la statua facendo notare che è stata presa proprio alla vigilia dell’ottantesimo anniversario dell’inizio della guerra. Ha definito la copertura una «ripetuta diffamazione della memoria dei soldati dell’Armata Rossa che morirono nella lotta contro i nazisti per la libertà della Cecoslovacchia».
Kolář ha spiegato però che la sua decisione non intende contestare il fatto che le forze sovietiche «abbiano liberato gran parte della Cecoslovacchia: siamo grati a quegli uomini che hanno sacrificato la vita per la nostra libertà». Ha aggiunto però che il municipio voleva trovare una soluzione definitiva al problema del vandalismo. Un portavoce dell’amministrazione ha detto che la copertura rimarrà almeno fino al 12 settembre, quando il futuro della statua sarà discusso in una riunione del consiglio. Kolář ha proposto di spostarla in un parco che fa parte della proprietà dell’ambasciata russa.