La nave Eleonore della ong tedesca Lifeline ha forzato il divieto di entrare in acque territoriali italiane
Lunedì la nave Eleonore della ong tedesca Lifeline ha forzato il divieto di entrare in acque territoriali italiane e si è diretta verso il porto di Pozzallo, in Sicilia. Eleonore era bloccata in mare con a bordo 104 migranti da otto giorni: era stata la prima tra le navi delle tre ong attualmente attive nel Mediterraneo centrale a ricevere il divieto di ingresso in acque territoriali italiane firmato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dalla ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, e dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Fino a domenica sera, ha scritto Repubblica, Eleonore si trovava all’altezza di Malta e aspettava indicazioni del governo tedesco, il suo paese di bandiera.
Nach einem heftigen Gewitter hat #Leonore Kapitän Reisch den Notstand ausgerufen und fährt nun trotz Verbots der italienischen Behörden den Hafen von Pozzallo an. Menschen an überspültem Deck durchnässt, mehrere seekrank. #Seenotrettung
Video: Jonathan Schörnig pic.twitter.com/uJXyLLTnh2
— Thomas Datt (@datt_thomas) September 2, 2019
Lunedì mattina Eleonore è stata affiancata da un’imbarcazione della Guardia di Finanza. I militari sono saliti a bordo per notificare all’equipaggio il provvedimento di sequestro della nave. Poco dopo la nave è approdata a Pozzallo, in provincia di Ragusa, e i migranti sono stati fatti sbarcare.
La decisione di forzare il divieto di ingresso in acque italiane è stata presa dopo la dichiarazione dello stato di emergenza a bordo della nave. Il capitano Klaus Peter Reisch ha detto che a causa delle dimensioni ridotte di Eleonore molti migranti erano stati costretti a dormire all’aperto e legati a imbracature per non cadere in acqua, situazione che aveva reso le condizioni a bordo sempre più precarie.