Un’altra strage in Texas
Un uomo ha sparato sulla folla fra Odessa e Midland uccidendo 7 persone e ferendone 21, a meno di un mese di distanza dalla strage di El Paso
Sabato sera un uomo ha sparato sulla folla per circa un’ora nel tratto di strada fra le città di Odessa e Midland, in Texas (Stati Uniti). Ci sono almeno 7 morti e 21 feriti. Fra i morti c’è anche lo sparatore, che la polizia ha descritto come un uomo bianco di una trentina d’anni. È la seconda sparatoria di massa che avviene nello stato; il 3 agosto un uomo sparò e uccise 22 persone a El Paso, vicino al confine col Messico.
La sparatoria è iniziata alle 15.17 ora locale, quando in Italia erano le 22.17. Un poliziotto ha cercato di fermare una Honda color oro che aveva svoltato senza mettere la freccia. Prima che il veicolo si fermasse, l’uomo al volante ha estratto un fucile e iniziato a sparare verso la pattuglia di polizia. L’uomo ha poi continuato a sparare per le strade di Odessa, dove a un certo punto ha anche dirottato un furgone delle poste. La sparatoria si è conclusa nel parcheggio del cinema Cinergy, sempre a Odessa, dove lo sparatore è stato ucciso dalla polizia. Le motivazioni dell’uomo non sono ancora state chiarite.
Un cameriere che lavora in un ristorante ad Odessa ha raccontato al New York Times di avere sentito degli spari intorno alle 16.30. «Nel giro di pochi secondi è successo di tutto: la gente urlava, ribaltava le sedie, buttava giù i piatti». Pochi minuti dopo l’uomo è uscito per strada e ha visto diverse auto con fori di proiettile nei pressi di un incrocio. Un’altra donna ha detto al Guardian di avere incrociato lo sparatore mentre era in coda a un semaforo, e di averlo evitato zigzagando fra le altre automobili. Fra i 21 feriti, sette sono in condizioni critiche e la maggior parte di loro ha già subito un’operazione chirurgica. Altri due sono in condizioni gravi, scrive il New York Times.
Il Texas è uno degli stati americani con le leggi più permissive sul possesso delle armi da fuoco. Dopo la strage a El Paso, come succede nei giorni successivi a ogni sparatoria di massa, negli Stati Uniti si è tornati a parlare di controlli più severi sugli acquirenti delle armi, ma nessuna proposta concreta è stata annunciata né dalle autorità statali né da quelle nazionali. Soltanto nel mese di agosto, negli Stati Uniti, 51 persone sono state uccise nel corso di varie sparatorie di massa.