Amrita Pritam, la poetessa indiana ricordata da Google
È stata una poetessa e scrittrice di romanzi indiana, tra le più famose autrici in lingua punjabi: oggi avrebbe compiuto 100 anni
Il doodle di Google di oggi è dedicato al centesimo anniversario della nascita della poetessa e scrittrice indiana Amrita Pritam, tra le più famose autrici donne in lingua punjabi. Pritama nacque il 31 agosto del 1919 a Gujranwala, nel Punjab, regione che all’epoca face parte dell’India britannica e oggi è divisa tra Pakistan e India (Gujranwala si trova nella parte pakistana del Punjab). Da bambina si trasferì con il padre a Lahore, la capitale del Punjab pakistano, dove rimase fino al 1947, anno dell’indipendenza e della divisione dell’India britannica e della divisione del Punjab. Dopo questo avvenimento andò a vivere in India, a Nuova Delhi.
Proprio alla divisione dell’India è dedicata la sua opera più famosa, un componimento poetico intitolato Ajj akhaan Waris Shah nu (“Oggi invoco Waris Shah”) e scritto lingua punjabi. Nel poema Pritama si rivolge al poeta del XVIII secolo Waris Shah, anche lui del Punjab, chiedendogli di tornare in vita per risollevare le sorti della regione, devastata dagli scontri tra musulmani e induisti in seguito alla divisione del 1947.
Pritama nella sua carriera ha scritto anche diversi romanzi di successo, sia in lingua punjabi che in hindi, e gode di grande popolarità sia in India che in Pakistan. I suoi lavori, inoltre, hanno assunto nel corso degli anni una forte connotazione femminista, in particolare in seguito alla fine del suo matrimonio, avvenuto nel 1960. Molti dettagli della sua vita li raccontò lei stessa nell’autobiografia Kala Gulab (“Rosa nera”), del 1968. In una successiva autobiografia del 1976, Rasidi Ticket (“Francobollo”), raccontò che dopo aver divorziato dal marito ebbe una relazione con il poeta Sahir Ludhianvi, che poi la lasciò per la cantante Sudha Malhotra. Passò i successivi anni insieme all’artista e scrittore Imroz, che disegnò anche le copertine di molti dei suoi libri. Morì il 31 ottobre del 2005 a Nuova Delhi.