Perché si parla del “primo morto per sigaretta elettronica”?
Un uomo che la usava è morto in Illinois per gravi problemi respiratori e ci sono decine di persone che hanno avuto sintomi simili: ma è presto per trarre conclusioni definitive
Il 22 agosto in Illinois, negli Stati Uniti, un uomo è morto per le conseguenze di una malattia ai polmoni che gli era stata diagnosticata alcune settimane prima e che, dalle prime informazioni disponibili, ha elementi comuni con quelle di almeno altre 193 persone. Il principale elemento comune per ora noto tra queste persone, di cui solo alcune sono state ricoverate in ospedale, è che facevano uso di sigarette elettroniche o altri simili dispositivi. È il motivo per cui della morte dell’uomo in Illinois si sta parlando come della possibile prima morte negli Stati Uniti dovuta al fumo di sigarette elettroniche, sui cui effetti si discute da tempo. Ma è presto per arrivare a conclusioni definitive e le autorità locali stanno raccontando la cosa con molta cautela.
Gli oltre 190 casi simili tra loro sono stati individuati in 22 diversi stati, con più di 22 casi solo in Illinois. Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention, un importante ente di controllo sulla sanità pubblica americana) ha detto che i primi casi sono stati individuati a giugno e che tra i sintomi comuni a molti pazienti ci sono dolori al petto, respiro corto o difficolta respiratorie e, in alcuni casi, senso di spossatezza, vomito e diarrea.
Il New York Times ha scritto che il numero di casi è in evidente aumento rispetto al passato e che «per ora non è stato trovato un elemento comune tra i pazienti con questi problemi, se non quello del fatto che usassero sigarette elettroniche». È però presto per dire che la morte dell’uomo in Illinois sia sicuramente conseguente e direttamente causata dal fumo di sigaretta elettronica. In una conferenza stampa organizzata insieme alla FDA (Food and Drug Administration, l’agenzia governativa che controlla farmaci e prodotti alimentari), il CDC si è limitato a dire – che «un uomo adulto che aveva fatto uso di sigarette elettroniche è morto in seguito a una grave malattia respiratoria». Tra le due cose c’è una correlazione, ma come ha detto Ileana Arias del CDC, «servono più informazioni per capire cosa sta causando queste malattie». È quindi presto per parlare con certezza di «primo caso al mondo» e di «vittima di sigaretta elettronica».
Nello specifico, si pensa che i comuni sintomi di decine di pazienti – e la morte di uno di loro – potrebbero essere dovuti a un difetto di produzione delle loro sigarette elettroniche o a una contaminazione dei liquidi e delle sostanze usati per generare il fumo. Ma potrebbe anche trattarsi di problemi simili dovuti a cause diverse, o di problemi diversi che in comune hanno solo alcuni sintomi.
Più in generale, le sigarette elettroniche sono state descritte come meno dannose rispetto alle sigarette “tradizionali”, ma diversi studi dicono che non sono totalmente innocue. In più, l’eventuale pericolosità o dannosità dipende dal tipo di sigaretta elettronica e dall’eventuale quantità di nicotina. La grande crescita di varietà di gusti dei prodotti presenti sul mercato ha inoltre aumentato il rischio che circolino sostanze meno sicure di altre.