In Turchia si parla molto di un femminicidio
Un uomo ha ucciso l'ex moglie accoltellandola davanti alla figlia in un ristorante, e c'è un video della donna che grida «Non voglio morire»: la frase è ovunque su giornali e social network
In Turchia si sta parlando molto di un femminicidio avvenuto il 18 agosto nella città di Kirikkale, non lontano da Ankara. Il femminicidio è avvenuto in un ristorante del centro della città, dove un uomo di nome Fedai Baran ha pugnalato alla gola, uccidendola, la sua ex moglie, Emine Bulut, di 38 anni. Al momento dell’accoltellamento era presente anche la figlia della coppia, di 10 anni. Dopo aver ucciso la donna, l’uomo è uscito dal locale ed è scappato a bordo di un taxi, mentre la donna è stata portata in ospedale, dove è morta.
L’uomo è stato successivamente arrestato e ha motivato l’assassinio dicendo che l’ex moglie lo aveva “offeso” mentre i due stavano discutendo della custodia della figlia. Nei giorni successivi è circolato un video realizzato nel ristorante al momento dell’uccisione, in cui si sente la donna subito urlare «Non voglio morire» dopo essere stata accoltellata, mentre perdeva moltissimo sangue, e la figlia dirle «Mamma, ti prego non morire». La frase pronunciata dalla donna (in turco «Ölmek istemiyorum») è stata ripresa sui social network da molte persone, che l’hanno utilizzata per chiedere un intervento della politica per combattere la violenza degli uomini contro le donne.
"Ölmek istemiyorum"
"Anne sakın ölme"
Bu haykırışları ömür boyu unutmayacağım!#EmineBulut pic.twitter.com/aPa0Yo07db
— Tuncay ÖZKAN (@ATuncayOzkan) August 23, 2019
In risposta ai tanti appelli degli ultimi giorni, il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha promesso che il governo si impegnerà per adottare misure più efficaci per contrastare i femminicidi e ha detto che il presidente «ha provato un profondo dolore per il brutale omicidio di Emine Bulut […] e ha esortato le autorità a prendere le misure necessarie per punire adeguatamentee l’assassino», invitando la stampa a non giustificare il gesto dell’uomo, come è stato fatto in passato in casi simili. In ricordo di Emine Bulut, inoltre, questa settimana si terrà un minuto di silenzio prima dell’inizio delle partite delle due più importanti leghe di calcio turche.