L’Indonesia ha spento internet in Papua Occidentale
E ha inviato mille soldati e poliziotti nella regione dove da giorni sono in corso proteste indipendentiste
Mercoledì il governo dell’Indonesia ha bloccato l’accesso a internet in Papua Occidentale, una delle due regioni indonesiane sull’isola della Nuova Guinea, come contromisura per le proteste iniziate lunedì. Ha anche inviato nella regione più di mille militari e personale di polizia aggiuntivo per gestire la situazione. Le manifestazioni di protesta, che oggi sono in corso nelle città di Sorong e Fak-Fak, erano cominciate dopo l’arresto di 43 studenti papuani sull’isola di Giava: secondo i manifestanti gli arresti infatti sarebbero avvenuti per motivazioni razziali. Nonostante gli studenti siano poi stati liberati, le proteste sono andate avanti, con richieste d’indipendenza.
Il ministero dell’Informazione indonesiano ha detto che la decisione di «bloccare temporaneamente» internet è stata presa per «accelerare il processo di ripristino della sicurezza e dell’ordine» nella regione. Il ministro dell’Informazione Rudiantara ha specificato con Al Jazeera che il blocco riguarda «solo i dati» e che le persone possono ancora «fare e ricevere telefonate, mandare e ricevere messaggi». Ha però anche detto che le autorità avevano rallentato internet per «filtrare le informazioni e prevenire il diffondersi di voci durante le proteste».
Alcuni giornalisti della Papua Occidentale hanno detto ad Al Jazeera di aver fato fatica a trasmettere notizie da Sorong, Fak-Fak e altre zone remote della regione: ad esempio non sono riusciti a spedire in redazione fotografie e video di uno scontro tra manifestanti e polizia. I giornalisti stanno cercando di lavorare usando reti wi-fi private, che però sono più costose rispetto alla rete usata dai dispositivi mobili.
Internet è stato bloccato dopo che migliaia di persone hanno partecipato a un corteo a Timika, dove alcuni manifestanti hanno lanciato pietre al palazzo del parlamento locale e cercato di buttare giù la recinzione che lo circonda. A Fak-Fak i manifestanti hanno sventolato una bandiera papuana, che è vietata dalla legge; alcuni hanno chiesto un referendum per l’indipendenza.
Insieme alla Papua, la Papua Occidentale è una delle due regioni indonesiane della Nuova Guinea, il cui restante territorio è occupato dallo stato indipendente della Papua Nuova Guinea. Le due regioni facevano parte delle Indie orientali olandesi e nel 1969 furono annesse all’Indonesia con un referendum molto discusso perché a votare furono solo circa mille uomini e donne scelti dal governo militare indonesiano, su una popolazione di 800mila abitanti. Da allora i movimenti indipendentisti hanno chiesto diverse volte che il referendum venga ripetuto, questa volta allargando il voto a tutti i papuani. La Papua Occidentale è una delle regioni più povere dell’Indonesia; vi si trova la più grande miniera d’oro del mondo, ma appartiene a una società americana.