I migranti sulla Open Arms sono sbarcati a Lampedusa
La procura di Agrigento ha disposto il sequestro e l'evacuazione della nave, dopo 19 giorni con decine di persone a bordo
Gli 83 migranti che si trovavano ancora a bordo della nave Open Arms dell’omonima ong spagnola sono sbarcati martedì sera a Lampedusa. Ieri la procura di Agrigento aveva disposto il sequestro della nave e l’evacuazione immediata delle persone a bordo, autorizzando quindi lo sbarco: Open Arms era ferma da una settimana in attesa di ricevere l’autorizzazione a entrare nel porto e i migranti a bordo si trovavano in una situazione sempre più precaria, tra attacchi di panico e tentativi di raggiungere la terra a nuoto.
E finalmente, dopo 19 giorni prigionieri sul ponte di una nave, tutte le persone a bordo toccheranno la terra ferma.
¡Boza! pic.twitter.com/YubZeo7qP5— Open Arms IT (@openarms_it) August 20, 2019
A decidere lo sbarco dei migranti sull’Open Arms è stato il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, dopo aver visitato la nave e aver incontrato la Capitaneria di Porto. La procura aveva già aperto un’indagine contro ignoti per sequestro di persona, a cui si è aggiunta un’indagine per omissione e rifiuto di atti d’ufficio. Il governo italiano – nella persona del ministro dell’Interno Matteo Salvini – aveva bloccato l’ingresso della nave in Italia in base al “decreto sicurezza bis”, ma una sentenza del TAR del Lazio gli aveva dato torto. La Open Arms era quindi potuta entrare in acque territoriali italiane, ma lo sbarco non era avvenuto a causa delle pressioni di Salvini sulla Guardia costiera e la Capitaneria di Porto di Lampedusa.
Lo sbarco ha vanificato l’iniziativa della Spagna di mandare una nave militare a Lampedusa per soccorrere i migranti e portarli sull’isola di Maiorca. La nave, partita ieri da Cadice, ci avrebbe messo tre giorni ad arrivare in Italia.