I tre presidenti della Bosnia ed Erzegovina non sono riusciti a trovare un accordo per la formazione di un nuovo governo
I tre presidenti della Bosnia ed Erzegovina – uno dei paesi con la struttura politica e istituzionale più complicata al mondo – non sono riusciti a raggiungere un accordo per la formazione di un nuovo governo, a più di dieci mesi dalle elezioni politiche. Come spiega Associated Press, l’accordo non è stato trovato perché uno dei tre presidenti, il serbo nazionalista Milorad Dodik, si è opposto al possibile ingresso del paese nella NATO, l’alleanza militare nata nel 1949 in seguito al Patto Atlantico e di cui al momento fanno parte 29 paesi. Dodik invece vede favorevolmente un avvicinamento del paese alla Russia.
In Bosnia ed Erzegovina ci sono tre presidenti perché il paese è diviso in tre principali gruppi etnico-linguistico-religiosi: i bosgnacchi (musulmani), i croati (cattolici) e i serbi (ortodossi). Ognuna di queste tre componenti elegge un presidente che a turno, per otto mesi, esercita il suo mandato nel corso di quattro anni. Per essere eletti presidenti bisogna necessariamente dichiararsi bosgnacchi, serbi o croati: sono esclusi dalla competizione gli ebrei e i rom, così come tutti coloro che si definiscono esclusivamente bosniaci. I presidenti nominano insieme il primo ministro, che deve ricevere la fiducia della Camera bassa.