In Zimbabwe ci sono stati violenti scontri tra polizia e manifestanti
A Harare, la capitale dello Zimbabwe, ci sono stati scontri tra centinaia di manifestanti e polizia (che ha usato anche dei gas lacrimogeni) durante una protesta che la Corte Suprema aveva in precedenza vietato di organizzare. Alcune persone sono state ferite e altre sono state arrestate, scrive il Guardian. La protesta era stata organizzata dal partito di opposizione, il Movimento per il cambiamento democratico (MDC) ma era stata vietata dal governo e in seguito a un appello del MDC anche la Corte Suprema del paese aveva l’aveva vietata. La protesta era stata organizzata contro la grave situazione economica del paese, contro la corruzione e più in generale contro alcune scelte repressive del governo.
Al momento lo Zimbabwe è governato da Emmerson Mnangagwa: fu eletto presidente un anno fa, dopo che nel 2017 Robert Mugabe, al potere per quasi 40 anni, si era forzatamente dimesso dopo una specie di colpo di stato interno al suo partito, il Zanu-PF, architettato da Mnangagwa e appoggiato dall’esercito. La vittoria di Mnangagwa alle elezioni del 2018 però non è mai stata riconosciuta dall’opposizione.