Versace ha fatto un pasticcio con la Cina
Ha scritto che Hong Kong e Macao fanno parte degli stati di Hong Kong e Macao: ehm
L’azienda di moda italiana Versace, ora di proprietà di Michael Kors, ha pubblicato un messaggio di scuse dopo che molti utenti dei social network cinesi avevano protestato per alcune magliette e felpe di Versace sulle quali Hong Kong e Macao risultavano territori indipendenti dalla Cina: entrambi però fanno parte della Cina, seppur con qualche autonomia. Versace ha detto che è stato un errore e che le magliette erano già state tutte ritirate a fine luglio. Ancora prima delle scuse, però, l’attrice Yang Mi, testimonial e brand ambassador di Versace per la Cina, aveva criticato l’azienda dicendo di non volerci più collaborare.
Le immagini delle magliette – che si sono diffuse molto in fretta in Cina, in particolar modo sul social network Weibo – mostrano i nomi di alcune città del mondo e dei paesi in cui si trovano. Nel caso di Hong Kong e Macao, anziché esserci scritto Cina c’è scritto che le due “città” si trovano negli “stati” di Hong Kong e Macao. South China Morning Post ha scritto che le magliette e le felpe erano vendute a un prezzo di partenza di 380 dollari.
Versace loses Chinese brand ambassador over t-shirt designs listing Hong Kong as a country https://t.co/7XPcI1gBip pic.twitter.com/buvX3SaNXx
— Mothership (@MothershipSG) August 11, 2019
Hong Kong e Macao sono regioni amministrative speciali cinesi, dopo essere state per anni rispettivamente un territorio britannico e uno portoghese. Per entrambi, ma più in particolare per Hong Kong, si parla del principio noto come “un paese, due sistemi”, che serve a far convivere alcune specificità dei due territori con il fatto alla fine chi comanda è la Cina. Le peculiarità riguardano questioni giuridiche, politiche, legislative ed economiche.
L’errore di Versace si è fatto notare ancora di più perché da diverse settimane a Hong Kong si stanno tenendo proteste e manifestazioni contro il governo e la polizia, entrambi accusati di essere al servizio della Cina. Il People’s Daily, quotidiano del partito comunista cinese, ha pubblicato un duro editoriale dicendo che le scuse non sono sufficienti, perché quello di Versace è stato un errore «grave», soprattutto in un periodo in cui il governo cinese sta combattendo contro «l’indipendenza di Hong Kong». In Cina la questione dell’integrità territoriale è considerata esistenziale e di assoluta priorità.
Versace si è scusata parlando sui social di un «errore di design». Ha detto che le magliette erano state ritirate il 24 luglio, e nel frattempo sono state distrutte. Ha aggiunto di «rispettare decisamente la sovranità cinese».
The Company apologizes for the design of its product and a recall of the t-shirt has been implemented in July. The brand accepts accountability and is exploring actions to improve how we operate day-to-day to become more conscientious and aware. pic.twitter.com/5K8u3c4Dbm
— VERSACE (@Versace) August 11, 2019