Cosa sappiamo della sparatoria nella moschea a Oslo
Un uomo è stato arrestato, a casa sua è stato trovato il corpo di una donna: la polizia sta indagando per terrorismo
Sabato pomeriggio un uomo norvegese di circa 20 anni è stato fermato dalla polizia dopo che era entrato armato nella moschea di al-Noor della periferia di Oslo, in Norvegia. La polizia ha spiegato che l’uomo, di cui ancora non è nota l’identità, è stato rapidamente immobilizzato da alcuni fedeli presenti. Uno dei fedeli, un uomo di circa 75 anni, è rimasto ferito, ma non è chiaro se per un colpo di arma da fuoco o nel tentativo di fermare l’assalitore: non sembra comunque che le sue condizioni di salute siano gravi. Alcune ore dopo aver fermato l’uomo, la polizia ha detto che nella sua abitazione, non lontano dalla moschea, era stata trovata una donna morta.
Domenica la polizia ha aggiunto che sta trattando il caso come un possibile atto di terrorismo e ha detto ci sono elementi per credere che la persona arrestata avesse preso posizione contro i migranti, mostrando idee riconducibili ad aree di estrema destra.
Ci sono comunque molte cose non chiare sulle motivazioni dell’uomo e su come persone non armate siano riuscite a fermarlo prima che sparasse. Irfan Mushtaq, direttore della moschea di al-Noor, ha detto che l’uomo aveva due fucili e una pistola, che indossava un casco e una divisa, che era entrato rompendo una porta di vetro e che prima di essere fermato aveva fatto in tempo a sparare alcuni colpi. Altre versioni dicono che l’uomo indossava una sorta di giubbotto antiproiettile. La polizia ha detto che nella moschea sono state trovate delle armi, senza però aggiungere altro.
La moschea del centro islamico di al-Noor si trova a Bærum, poco fuori da Oslo, e fu fondata nel 1983. Ieri pomeriggio, quando l’uomo ci è entrato, c’erano solo tre persone presenti. Ce ne sarebbero state molte di più oggi, fino a 1.000, per i festeggiamenti di Eid-al-Adha, una delle più importanti feste musulmane.