Il decimo weekend di proteste a Hong Kong, in dieci foto
Maschere antigas, caschetti protettivi, scudi di plastica e gli onnipresenti ombrelli, ma anche parecchia violenza
Per il decimo weekend consecutivo nel territorio autonomo cinese di Hong Kong si sono tenute proteste a favore della democrazia e contro il governo locale e la polizia. Sabato centinaia di manifestanti sono andati con manifesti e striscioni all’aeroporto di Hong Kong, con l’obiettivo di sensibilizzare i turisti stranieri su quanto sta accadendo, mentre altre migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni organizzate in diversi quartieri della città. Domenica si è tenuta nuovamente una manifestazione antigovernativa, che era stata autorizzata dal governo locale ma che è finita comunque in scontri e violenze.
Nel corso delle ultime settimane, i manifestanti hanno affinato sempre di più le loro tecniche di protesta: hanno cominciato a munirsi di caschetti e maschere antigas per proteggersi dai proiettili di gomma e dai lacrimogeni sparati dalla polizia, e hanno iniziato a prediligere manifestazioni più diffuse, senza seguire per forza i percorsi autorizzati dal governo. Anche durante questo weekend, come in tutti i precedenti, la polizia ha arrestato diversi manifestanti, e diversi altri sono stati feriti negli scontri.
Le manifestazioni erano iniziate lo scorso giugno per protestare contro una legge proposta e appoggiata dal governo locale, che se approvata avrebbe consentito di estradare nella Cina continentale le persone accusate di avere commesso alcuni crimini. La legge era stata vista come una minaccia agli standard di libertà accordati dal governo cinese a Hong Kong, e come uno strumento potenziale per rafforzare la repressione contro i dissidenti. Dopo che la legge era stata ritirata, le proteste erano proseguite con nuove rivendicazioni, tra cui le dimissioni del governo locale, più libertà e più democrazia.