Jeffrey Epstein è morto in carcere
Il noto finanziere statunitense arrestato con l'accusa di traffico sessuale si sarebbe ucciso, scrivono diverse testate americane
Jeffrey Epstein è morto questa notte in una cella del carcere di New York. Il New York Times scrive, citando funzionari del carcere, che Epstein si è ucciso e che il suo corpo è stato trovato alle 7 di mattina. Altri media statunitensi hanno parlato di suicidio, come CNN, NBC e ABC. Alcune ore dopo la notizia della morte l’FBI, la polizia federale statunitense, ha detto che sembra si tratti di un suicidio e ha avviato un’indagine. Alcune settimane fa, Epstein era stato trovato in stato di incoscienza e con diverse ferite al collo dopo aver probabilmente cercato di suicidarsi: era stato quindi messo sotto osservazione speciale per alcuni giorni, ma sembra che non lo fosse durante la notte di ieri. Nelle ultime ore erano state diffuse nuove informazioni sui tipi di attività in cui era coinvolto.
Epstein era un famoso finanziere di 66 anni, che a luglio era stato arrestato con l’accusa di aver sfruttato sessualmente per anni decine di ragazze minorenni, anche di soli 13 anni, con un sistema elaborato, sistematico e predatorio. Già da prima, Epstein era comunque un personaggio noto e controverso, con legami con personaggi del mondo delle celebrità e uomini potenti.
Epstein veniva da una famiglia ebraica di Coney Island, New York. Dopo aver abbandonato l’università, iniziò a lavorare da subito nella finanza: in particolare il suo compito era consigliare i clienti più ricchi sulle migliori strategie fiscali. Epstein si fece notare, ebbe rapidamente successo e questo gli consentì di fondare nel 1982 una sua società di gestione finanziaria, la J. Epstein & Co, poi diventata Financial Trust Company. Negli anni divenne miliardario e instaurò legami con personaggi del mondo dello spettacolo come Kevin Spacey, uomini d’affari come Les Wexner, il proprietario dell’azienda di intimo Victoria’s Secret, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e l’ex presidente Bill Clinton.
Nel 2002 Trump disse: «Conosco Jeff da 15 anni. È un tipo incredibile. È divertente e pare gli piacciano le giovani donne come a me, e molte sono particolarmente giovani». Dal 2001 al 2003 Clinton volò sui suoi aerei almeno 23 volte, anche senza la sua scorta. A proposito della schiera di amici potenti che aveva collezionato, Epstein disse una volta: «Investo nelle persone, che siano politici o scienziati». Stando alle carte del tribunale della Florida, Epstein possedeva una delle Isole Vergini e case nell’Upper East Side di Manhattan, Parigi, New Mexico e a Palm Beach.
Epstein era stato arrestato a luglio per fatti avvenuti tra il 2002 e il 2005, e per cui era già stato in parte denunciato 14 anni fa. Ne era uscito con un accordo controverso accettato dall’allora pubblico ministero di Miami, Alexander Acosta, nominato dal presidente George W. Bush, in seguito diventato segretario al Lavoro nell’amministrazione di Donald Trump. L’accordo prevedeva che Epstein si dichiarasse colpevole, che scontasse 18 mesi in carcere (poi ridotti a 13), che venisse inserito nel registro dei molestatori sessuali e che venisse abbandonata ogni ulteriore indagine sul caso.
L’accordo fu giudicato eccessivamente favorevole per Epstein e alcuni dissero che era illegittimo, visto che le leggi federali avrebbero imposto di comunicarlo alle vittime così che potessero contestarlo, cosa che non avvenne. Le accuse di luglio riguardavano fatti avvenuti a New York e non solo in Florida, e parlavano di sfruttamento e istigazione alla prostituzione; se condannato, Epstein avrebbe rischiato fino a 45 anni di carcere.
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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il 118. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 199 284 284 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare i Samaritans al numero verde gratuito 800 86 00 22 da telefono fisso o al 06 77208977 da cellulare, tutti i giorni dalle 13 alle 22.