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  • Venerdì 9 agosto 2019

New Orleans limiterà gli affitti su Airbnb

O meglio, ci riproverà, dopo che una prima norma non aveva funzionato

New Orleans, Luisiana (Scott Olson/Getty Images)
New Orleans, Luisiana (Scott Olson/Getty Images)

Giovedì l’amministrazione di New Orleans – la città statunitense della Louisiana – ha approvato alcuni provvedimenti che limiteranno gli affitti a breve termine di abitazioni private, incentivati da piattaforme come Airbnb. L’esigenza nasce dalle lamentele dei residenti, che faticano a trovare soluzioni abitative a lungo termine accessibili e stanno vedendo cambiare i quartieri storici della città, dove il numero dei turisti supera ormai quello di chi ci abita.

Gli effetti del cosiddetto “modello Airbnb” si stanno cominciando a sentire un po’ dappertutto, soprattutto nelle città più turistiche. New Orleans è tra le più visitate degli Stati Uniti e solo l’anno scorso ha ospitato 18 milioni di turisti, per un giro d’affari di oltre 9 miliardi di dollari. Dal 2015 (quando gli affitti brevi erano per la maggior parte vietati) a oggi gli annunci su Airbnb a New Orleans sono passati da 1.900 a 6.500, portando molta ricchezza, lavoro e opportunità imprenditoriali agli abitanti della città ma rendendo sempre più difficile per gli stessi abitanti trovare affitti a prezzi accessibili, soprattutto nei quartieri più famosi e visitati. I cambiamenti degli ultimi anni, inoltre, stanno aggravando una crisi abitativa più generale che risale al 2005, quando la città fu colpita dall’uragano Katrina e migliaia di persone si trovarono improvvisamente senza casa.

Tutto è iniziato nel 2017, quando l’amministrazione decise di concedere ai proprietari che avessero fatto richiesta l’autorizzazione per affittare le loro case su Airbnb o altri siti del genere. Fino a quel momento era vietato affittare appartamenti per meno di 30 giorni, ma gli annunci avevano cominciato a spuntare comunque sulle app. Migliaia di persone ottennero l’autorizzazione e molti altri continuarono ad affittare le loro case senza permesso, nonostante Airbnb avesse confermato la sua disponibilità a collaborare con l’amministrazione cittadina.

L’unica restrizione riguardava il quartiere francese di New Orleans, il centro storico della città, dove gli affitti a breve termine erano per la gran parte vietati. Anche questo divieto però è sempre stato inapplicato: ancora oggi su Airbnb ci sono diversi annunci per appartamenti in affitto in questa zona. Si stima che siano circa 8.500 i proprietari che affittano ai turisti, ma che appena 2.500 siano autorizzati.

La nuova norma, che entrerà in vigore l’1 dicembre, imporrà alle piattaforme web di rimuovere gli annunci di tutti gli utenti non autorizzati ad affittare i loro immobili per brevi periodi. Gli unici autorizzati saranno i proprietari in possesso di un documento che dimostri che la casa che affittano è la loro prima casa e che ci vivono dentro. Le nuove norme confermano il divieto in quasi tutto il quartiere francese e lo allargano anche al Garden District, una zona della città dove si trovano le più antiche case tradizionali.