Cos’è questa storia dei biglietti di Juventus-Napoli vietati ai nati in Campania
Erano stati messi in vendita pochi giorni fa, suscitando molte polemiche, ma oggi la Juventus ha cambiato idea
Nella mattina di mercoledì 7 agosto la squadra di calcio della Juventus ha messo in vendita sul proprio sito i biglietti per la partita della Serie A in programma il 31 agosto contro il Napoli all’Allianz Stadium di Torino, ma un dettaglio ha fatto molto discutere. Nel comunicato della Juventus, infatti, veniva specificato che la vendita dei biglietti per i settori occupati generalmente dai tifosi di casa era vietata sia ai residenti in Campania che ai nati in Campania, e si rimandava all’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive per le decisioni riguardanti i biglietti del settore degli ospiti.
Il divieto per i residenti non è una novità: ormai da diversi anni, infatti, l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive vieta ai residenti in Campania l’acquisto dei biglietti nei settori occupati dai tifosi di casa delle altre squadre, per motivi di sicurezza. La stessa cosa è successa più volte anche a parti invertite: per i residenti in Piemonte che volevano andare allo stadio San Paolo di Napoli a vedere Napoli-Juventus, per esempio. La novità è che nel comunicato della Juventus viene esteso il divieto anche a chi è nato in Campania, impedendo per esempio a una persona nata in Campania ma residente a Torino e tifosa della Juventus di assistere alla partita.
Alcuni giornali hanno ipotizzato che la decisione da parte della Juve di estendere il divieto ai nati in Campania fosse stata concordata con la Questura di Torino in attesa della decisione dell’Osservatorio, ma la Questura ha smentito questa ricostruzione: «Con riferimento alla notizia apparsa oggi su alcuni organi di stampa, secondo la quale la Questura di Torino avrebbe concordato il divieto di vendita dei tagliandi per la partita Juve-Napoli a chi è nato in Campania, si comunica ufficialmente che tale notizia è del tutto destituita di ogni fondamento. La Questura di Torino non ha mai concordato tale decisione con la società sportiva né intende condividerla», si legge nel comunicato.
Successivamente, giovedì 8 agosto, la Juve ha pubblicato una nuova nota dicendo che le modalità di vendita pubblicate il giorno prima erano state comunicate sia alla Questura che all’Osservatorio, e che poiché quest’ultimo non si era ancora riunito per prendere una decisione, avrebbero potuto subire modifiche. La Juve ha anche pubblicato il documento inviato il 4 agosto alla Questura di Torino e all’Osservatorio, in cui si dice che le modalità di vendita sono «le medesime applicate in occasione della gara della scorsa stagione», ma in realtà non è così. In occasione di Juventus-Napoli del 29 settembre del 2018, infatti, la vendita dei biglietti era stata vietata solo ai residenti in Campania, e non anche alle persone nate in Campania. Non risulta che nemmeno nelle stagioni precedenti la vendita dei biglietti di Juventus-Napoli sia mai stata vietata ai nati in Campania.
Infine, venerdì 9 agosto, la Juventus ha pubblicato un nuovo comunicato in cui è stato eliminato il riferimento ai nati in Campania, mentre è rimasto quello ai residenti. Nel comunicato si dice che le nuove disposizioni sulla vendita dei biglietti di Juventus-Napoli sono state decise in seguito alla riunione del Gruppo Operativo di Sicurezza (GOS), che comprende funzionari delle forze dell’ordine, vigili del fuoco, personale sanitario, polizia locale, e che si occupa della gestione della sicurezza durante gli eventi sportivi. Le nuove misure riguardano tutti i settori dell’Allianz Stadium, a eccezione del settore ospiti per il quale l’Osservatorio si esprimerà nelle prossime settimane.