Huawei ha presentato il suo nuovo sistema operativo
Si chiama HarmonyOS e potrebbe diventare il sostituto di Android, se le cose per l'azienda cinese si mettessero sempre peggio negli Stati Uniti
Huawei ha presentato HarmonyOS, il nuovo sistema operativo cui stava lavorando da tempo e che potrebbe essere impiegato al posto di Android sui suoi smartphone. La presentazione è avvenuta nel corso dell’HDC2019, l’incontro per gli sviluppatori che l’azienda ha organizzato nella sua sede vicino a Dongguan, nella provincia cinese del Guandong, dove ha riprodotto interi pezzi di città e architetture europee. Il nuovo sistema operativo – che nella versione cinese si chiama Hongmeng – potrà essere impiegato su numerosi dispositivi oltre agli smartphone, come smartwatch, televisori, sistemi di navigazione delle automobili e oggetti per la casa connessi a Internet.
Si sapeva da tempo che Huawei stesse lavorando a un proprio sistema operativo, ma l’interesse sul suo sviluppo si è concentrato negli ultimi mesi, in seguito alla decisione del governo degli Stati Uniti di mettere sostanzialmente al bando l’azienda cinese nel suo territorio. Google ha dovuto sospendere la licenza di Android fornita a Huawei, lasciando quest’ultima nella difficile posizione di non poter ricevere i futuri aggiornamenti del sistema operativo per smartphone più usato al mondo. Huawei potrebbe sviluppare in autonomia una propria versione di Android, ma questa sarebbe priva di numerosi servizi offerti da Google, e quindi meno utile per gli utenti.
Mentre il governo degli Stati Uniti sta valutando se mantenere o meno le limitazioni che ha imposto a fine maggio, Huawei sta esplorando le alternative per assicurarsi di avere un piano nel caso in cui non potesse più utilizzare la versione di Android fornita su licenza da Google. Lo sviluppo di HarmonyOS è quindi diventato molto importante per offrire in tempi rapidi un’alternativa ed evitare di perdere clienti.
Nel corso della presentazione, i dirigenti di Huawei hanno spiegato che HarmonyOS sarà inizialmente messo a disposizione di “prodotti intelligenti con uno schermo”, prima di essere esteso a dispositivi di altro tipo come gli smartwatch. La definizione è vaga e Huawei non ha fornito altre spiegazioni, quindi non è chiaro se gli smartphone siano da subito compresi nell’offerta di HarmonyOS.
Nei prossimi mesi Huawei continuerà comunque a fornire buona parte dei propri smartphone con Android, come ha potuto continuare a fare negli ultimi mesi, sia grazie agli smartphone che aveva già in magazzino sia grazie ad alcune concessioni da parte del governo statunitense. HarmonyOS sarà sperimentato per lo più in Cina, prima di diventare disponibile anche in Occidente. A pieno regime, HarmonyOS dovrebbe essere installato sia sugli smartphone sia su altri dispositivi, consentendo di avere un unico ambiente software più semplice da gestire.
Da mesi il governo degli Stati Uniti accusa Huawei di fare spionaggio per conto del governo cinese, inserendo nei propri dispositivi sistemi che consentirebbero di spiare le attività di chi li utilizza. A oggi non sono però state fornite prove convincenti circa queste accuse, che Huawei ha sempre respinto. Nelle ultime settimane, il governo di Donald Trump ha alluso alla possibilità di alleggerire la messa al bando nei confronti dell’azienda, cosa che renderebbe più pratica la gestione della licenza per Android. HarmonyOS potrebbe quindi rimanere come una ruota di scorta, da usare nel caso in cui i rapporti tra Stati Uniti e Cina precipitassero nella cosiddetta “guerra commerciale” tra i due paesi.