Gli Stati Uniti hanno imposto un embargo totale al Venezuela
È il primo deciso contro un paese americano negli ultimi trent'anni, ma potrebbe non bastare
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone l’embargo totale nei confronti del Venezuela: la misura prevede che tutte le proprietà del Venezuela negli Stati Uniti siano bloccate, e che siano anche vietate tutte le transazioni economiche. È il primo embargo imposto in più di 30 anni dagli Stati Uniti a un paese dell’emisfero Occidentale, e mette il Venezuela sullo stesso livello di Corea del Nord, Iran, Siria e Cuba.
«Tutte le proprietà del governo del Venezuela che si trovano negli Stati Uniti sono bloccate e non possono essere trasferite, pagate, esportate, ritirate o trattate», si legge nell’ordine esecutivo, che cita tra i motivi della decisione la «continua usurpazione del potere di Nicolás Maduro e delle persone affiliate a lui, nonché le violazioni dei diritti umani». Prima di oggi gli Stati Uniti avevano già adottato diverse e dure sanzioni in Venezuela, colpendo un centinaio tra individui ed enti, tra cui la società petrolifera statale Petróleos de Venezuela SA e la banca centrale venezuelana.
Dall’inizio dell’ultima grave crisi politica in Venezuela, lo scorso gennaio, gli Stati Uniti hanno appoggiato il principale leader dell’opposizione Juan Guaidó, che si era autoproclamato presidente con l’obiettivo di prendere il posto di Maduro. Guaidó ha tentato tre colpi di stato contro il regime venezuelano, cercando di portare dalla sua parte l’esercito, senza però avere successo. Il governo statunitense, ha scritto il Wall Street Journal, stava valutando l’imposizione dell’embargo in Venezuela da tempo.
L’efficacia di misure eccezionali come l’embargo è stata messa in dubbio in diverse occasioni, anche perché dipende dall’effettivo isolamento che si riesce a imporre sul paese sanzionato. Nel caso del Venezuela, l’embargo potrebbe non produrre i risultati sperati dal governo statunitense: Maduro, infatti, può contare sull’appoggio di paesi importanti e potenti, come Russia e Cina. Per la stessa ragione, in passato i risultati di simili embarghi sull’Iran e su Cuba non erano stati all’altezza delle attese di chi li aveva imposti. Inoltre, hanno sottolineato diversi esperti, il rischio di una misura così drastica potrebbe essere quello di peggiorare ulteriormente la crisi economica in Venezuela, già gravissima, e dare nuovi argomenti a Maduro per giustificare il fallimento del suo paese, dando la colpa proprio agli Stati Uniti.