I vaccini e il nuovo anno scolastico
Restano obbligatori, ma non bisogna consegnare documenti a meno che non sia richiesto
Per l’anno scolastico 2019-2020 in materia di vaccini sono in vigore in tutta Italia le semplificazioni previste dall’articolo 3-bis del decreto legge numero 73 del 7 giugno 2017: resta l’obbligo di vaccinare gli studenti – come previsto dal decreto legge Lorenzin ancora in vigore, nonostante gli annunci del governo – ma non è più necessario presentare la documentazione che dimostri l’avvenuta vaccinazione, salvo non venga esplicitamente richiesto.
Come funziona l’accertamento della situazione vaccinale
In una circolare del ministero della Salute, si spiega che entro lo scorso 10 marzo – per l’accertamento della situazione vaccinale dei bambini e anche per formare le classi in modo da evitare che i minori non vaccinabili per motivi di salute siano inseriti in classi nelle quali siano presenti minori non vaccinati – le scuole hanno inviato alle Aziende sanitarie locali (ASL) l’elenco degli iscritti all’anno scolastico 2019-2020.
Le ASL, entro il 10 giugno e in base ai dati contenuti nelle anagrafi regionali informatizzate, hanno restituito gli elenchi specificando chi non era in regola con gli obblighi vaccinali, chi non ricadeva nelle condizioni di esonero, omissione o differimento delle vaccinazioni e chi non aveva presentato formale richiesta di vaccinazione.
Nei dieci giorni successivi le scuole hanno invitato per iscritto i genitori dei minori “segnalati” negli elenchi a depositare la documentazione per dimostrare la regolarità della loro situazione, l’esonero, l’omissione o il differimento o la presentazione della richiesta formale di vaccinazione all’Azienda sanitaria locale. Entro il 20 luglio le scuole hanno a loro volta trasmesso la documentazione fornita dai genitori o hanno comunicato l’eventuale mancato deposito all’Azienda sanitaria locale.
Le iscrizioni
Per i minori delle scuole dell’infanzia che risultano non in regola con gli adempimenti vaccinali, o i cui genitori non abbiano presentato la documentazione richiesta, l’iscrizione si considera decaduta. Di conseguenza i bambini da zero a sei anni non in regola con le vaccinazioni non potranno accedere agli asili nido e alle scuole dell’infanzia. Per tutte le altre scuole, invece, la mancata presentazione della documentazione non comporta la decadenza dall’iscrizione né impedirà la partecipazione agli esami, ma comporterà delle multe che vanno dai 100 ai 500 euro in base alle inadempienze e per ogni anno che non sono in regola.
La legge è ancora in vigore
La legge che ha introdotto le vaccinazioni obbligatorie è ancora in vigore e il governo per il momento non è riuscito a modificarla, nonostante abbia già fatto diversi tentativi. La legge era stata approvata nel 2017 con il decreto Lorenzin, che prende il nome dell’allora ministra della Salute Beatrice Lorenzin. Il decreto era stato poi convertito in legge, con una serie di modifiche, nel luglio successivo.
Il decreto introduceva l’obbligo per tutti i bambini e ragazzi fino a 16 anni di effettuare dieci vaccinazioni (che possono essere fatte con un minimo di due punture). L’obbligo di vaccinazione si era reso necessario a causa di un grave calo della copertura vaccinale per una serie di malattie molto pericolose, tra cui il morbillo. I vaccini resi obbligatori sono:
• antidifterica
• antitetanica
• antipolio
• antiepatite virale B
• antipertosse
• anti Haemophilus influenzae di tipo B
• antimorbillo
• antiparotite
• antirosolia
• antivaricella
I dati disponibili finora indicano che l’obbligo vaccinale per l’ingresso a scuola, e per tutte le fasce di età, sta funzionando.