Il Palermo riparte dalla Serie D
Dopo essere stata fra le più importanti squadre del Sud Italia, ha perso tutti i giocatori e ripartirà dai dilettanti con una nuova proprietà
Sabato scorso la nuova proprietà della squadra di calcio del Palermo si è presentata al pubblico in una conferenza stampa allestita all’interno dello stadio Renzo Barbera. Dopo essere stata – insieme al Napoli – la squadra di calcio più importante del Sud Italia nell’ultimo decennio, a luglio il Palermo non si è iscritto al campionato di Serie B per gravi inadempienze amministrative riconducibili alle sue vecchie proprietà. Ora dovrà ripartire dalla Serie D.
Nei confronti della vecchia società è stata presentata istanza di fallimento; nel frattempo a luglio è stata privata del titolo sportivo, il riconoscimento ufficiale da parte della FIGC. Ha quindi perso tutti i giocatori tesserati ed è stata sfrattata dallo stadio Barbera dall’amministrazione comunale. Il 24 luglio il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha affidato la nuova società a una proprietà palermitana.
La società è stata chiamata SSD Palermo, dato che la vecchia denominazione US Città di Palermo è bloccata in quanto associata all’istanza di fallimento. Il Palermo è ora del gruppo Hera Hora costituito dall’imprenditore palermitano Dario Mirri e da Tony Di Piazza, imprenditore immobiliare italo americano. Mirri gestisce l’azienda pubblicitaria Damir fondata dal padre Daniele nel 1968. È inoltre nipote di Renzo Barbera, storico presidente del Palermo fra gli anni Settanta e Ottanta a cui è stato intitolato lo stadio. Di Piazza invece, entrato in società come vice presidente, è originario di San Giuseppe Jato. Emigrò a New York con la sua famiglia nel 1966. Negli Stati Uniti gestisce una società immobiliare ed è presidente dell’Associazione Culturale Italiana a New York.
Mirri e Di Piazza sono stati messi in contatto dall’ex arbitro Gianluca Paparesta, che curerà i rapporti con le istituzioni e i media per conto della società. L’obiettivo dichiarato dal nuovo Palermo, che ripartirà dai dilettanti, è arrivare in Serie B in almeno tre stagioni. Come allenatore è stato assunto l’ex calciatore Rosario Pergolizzi, già allenatore del Palermo tra il 2005 e il 2010, mentre la società è al lavoro con Sky e Dazn per stipulare un contratto per la trasmissione televisiva delle partite. Il dieci per cento della nuova società sarà controllato dall’azionariato popolare. Ci sarà inoltre un “comitato di consulta” composto da rappresentanti di tifosi, amministrazione comunale e società proprietaria.
Nel frattempo le vicende del vecchio Palermo non sono concluse. L’ex proprietario Maurizio Zamparini, dopo i tentativi di vendita non riusciti, gli arresti domiciliari revocati e la radiazione del tribunale federale, è attualmente sotto processo per falso in bilancio e per false comunicazioni alla COVISOC, la commissione di vigilanza della FIGC. L’istanza di fallimento è invece imputata alla Arkus Network dei fratelli Salvatore e Walter Tuttolomondo, i quali rilevarono il Palermo da Zamparini senza però adempiere ai successivi obblighi fiscali e amministrativi. Le posizioni delle vecchie proprietà potrebbero essere aggravate dalla bancarotta, per la quale la procura aprirà una nuova indagine con l’obiettivo di verificare le responsabilità di tutti i soggetti che hanno avuto a che fare con la società negli ultimi anni.